venerdì 29 luglio 2011

PROTEGGERE LA GIOIA

Primo stadio: Preparazione
Il primo stadio, da fare per i primi sette giorni: Sdraiati o siediti sul letto, con la luce spenta; resta al buio.

Secondo stadio: Ricorda un bel momento
Riporta alla memoria qualsiasi bel momento che hai sperimentato nel passato. Qualsiasi bel momento ñ scegli il migliore. Può essere anche un fatto molto comune, perchÈ a volte in situazioni molto normali accadono cose straordinarie.
Sei seduto in silenzio, senza far nulla, e la pioggia cade sul tetto ñ i suoni, i profumi nei sei circondato, e all'improvviso avviene qualcosa: stai vivendo un momento sacro. Oppure un giorno mentre cammini per la strada, di colpo i raggi del sole brillano su di te attraverso gli alberi e qualcosa accade! Qualcosa si apre. Per un attimo vieni trasportato in un altro mondo.
Quando hai scelto il momento, continua per sette giorni. Chiudi gli occhi e inizia a riviverlo. Vai nei dettagli: la pioggia cade sul tetto lo sgocciolio  il suono l'odore la trama stessa del momento. E il suono: un uccellino che canta, un cane che abbaia un piatto che cade.
Entra in tutti i dettagli, in ogni direzione e dimensione, attraverso tutti i sensi. Ogni sera scoprirai che stai entrando sempre piu˘ a fondo nei dettagli, cose che potresti anche non aver notato nel momento reale, ma che la mente ha registrato comunque. Sia che lo noti al momento oppure no, la mente continua a registrare.
Arriverai a sentire le sfumature piu˘ sottili, quelle che non eri neanche consapevole di aver sperimentato. Quando la tua consapevolezza sarà ben focalizzata sul momento, questo ricomincerà ad esistere. Inizierai a sentire cose nuove; improvvisamente arriverai a riconoscere la loro esistenza, anche se nel momento non te ne eri neanche accorto. La mente registra tutto, Ë un servitore molto affidabile, e di grandi capacità.
Al settimo giorno sarai in grado di vederlo in modo cosÏ chiaro che ti sembrerà di non aver mai vissuto un momento con la stessa chiarezza di questo.

Terzo stadio: Seconda settimana: Il clima della gioia
Dopo sette giorni continua a fare la stessa cosa, ma con una piccola aggiunta. All'ottavo giorno, senti lo spazio intorno a te, senti l'ambiente tutt'intorno a te, per circa un metro. Senti 'l'aura di quel momento che ti circonda. Al quattordicesimo giorno sarai in grado di vivere in un mondo differente, pur rimanendo consapevole del fatto che oltre il limite di un metro rimangono presenti un tempo e una dimensione completamente diversi.

Quarto stadio: Terza settimana: Vivi il momento
Nella terza settimana, aggiungi ancora qualcosa. Vivi il momento, fatti circondare da esso, e ora crea un anti-spazio immaginario. Se, per esempio, ti senti molto bene, per un metro circa sentiti circondato da questo sentirti bene, da questa qualit‡ divina. Ora pensa a una situazione in cui qualcuno ti insulta, ma líinsulto può arrivare solo fino a quel limite. C'è una barriera, l'insulto non può entrare dentro di te. Arriva come una freccia e poi ricade. Oppure ricorda un momento triste: sei ferito, ma quella ferita arriva solo fino a quella barriera di vetro che ti circonda, e lÏ ricade. Non riesce a raggiungerti. Se le prime due settimane sono andate nel modo giusto, potrai vedere, arrivato alla terza settimana, come tutto si fermi a questo limite di un metro, e non possa raggiungerti.

Quinto stadio: quarta settimana: Porta quell'aura con te
Dalla quarta settimana, mantieni quell'aura intorno a te; se vai al mercato, se parli con la gente, tienila sempre nella mente.

Sarà incredibilmente eccitante. Ti muoverai nel mondo portando sempre con te un mondo tutto tuo, un mondo privato.
Ciò ti permetterà di vivere nel presente. Il fatto è che sei bombardato di continuo da migliaia e migliaia di cose, che attirano la tua attenzione. Se non hai intorno a te un'aura protettiva, sei vulnerabile. Un cane abbaia: subito la mente viene trascinata in quella direzione. Hai nella mente, nella memoria, tanti cani che hai incontrato nel passato. Il tuo amico aveva un cane: ora dal cane passi allíamico, poi alla sorella dellíamico di cui ti eri innamorato. CosÏ inizia tutta la tiritera. L'abbaiare del cane era nel presente, ma ti ha portato in qualche zona del passato. Potrebbe anche trascinarti nel futuro, non c'è modo di prevederlo. Tutto può portare a tutto il resto, è una faccenda complicata.
Pertanto hai bisogno di un'aura protettiva che ti circondi. Il cane abbaia, ma tu rimani contenuto in te stesso, calmo, tranquillo e centrato.

Sesto stadio: Lasciar cadere l'aura
Portati dietro quell'aura per alcuni giorni o per alcuni mesi. Quando ti accorgi che non è piu' necessaria, lasciala andare. Quando sai come rimanere nel momento, qui e ora, quando hai gustato la bellezza, l'estasi straordinaria che il momento ti dà, puoi lasciarla andare.



Osho, tratto da: Be Realistic: Plan for a Miracle

VISUALIZZA UN TRATTAMENTO REIKI

Sdraiati sul  letto e rilassati usa la tecnica di rilassamento a te piu' congeniale
poi immagina intorno a te un angelo colmo di amore,
tu sai di essere amato da questo Angelo
oppure puoi immaginare la Madonna in piedi intorno a te che colma di amore 
ti impone le mani,visualizza un intero trattamento reiki partendo dalla testa la gola il cuore 
e via via seguendo la classiche posizioni Reiki immagina questo angelo che ti fa Reiki
sentiti amato,curato,senti l'energia che fluisce in te.
Senti la mani dell'angelo sulla testa e tu rimani sulla  testa,sposta l'attenzione sulla testa
per circa un minuto poi immagina che le mani dell'angelo ti toccano la gola e 
tu sposta l'attenzione sulla gola poi sul cuore e cosi via.
puoi immaginare anche la tua amata o il tuo amato che ti fanno reiki
oppure esseri di luce, usa l'immagine a cui ti senti piu' vicino
mentre di senti amato e  attraverso l'immaginazione e la tua amorevole attenzione fluisce 
in te l'energia del Reiki

Ivano Antar Raja

martedì 26 luglio 2011

HO OPONOOPONO: 4 MODI PER LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI

Qui ci sono quattro (4) processi di risoluzione dei problemi Ho’oponopono che possono essere
applicati per ristabilire l’Identità del Sè attraverso il vuoto delle memorie che replicano i problemi
nella Mente Subconscia.
1. “Ti amo”. Quando la tua anima vive i problemi replicati delle memorie, dì mentalmente o
silenziosamente “ Ti amo cara memoria. Ti sono grato per l’opportunità di liberare tutte voi
e me compreso. “Ti amo” può essere ripetuto con calma per molte volte. Le memorie non
vanno mai in vacanza o in pensione, a meno che non le mandi in pensione tu. “Ti amo” può
essere usato anche se non sei consapevoli del problema. Per esempio può essere applicato
prima di fare qualunque attività, ad esempio fare o rispondere and una telefonata o prima di
entrare nella tua auto per andare in qualche posto.
Ama i tuoi nemici, fai del bene a coloro che ti odiano.
Gesù dal Vangelo di Luca 6
2. “Grazie.” Questo processo può essere usato insieme o al posto di “Ti Amo”. Come per “Ti
amo” può essere ripetuto mentalmente per molte volte.
3. Acqua solarizzata blu: Bere molta acqua è una meravigliosa pratica per risolvere i
problemi, in particolar modo se è acqua solarizzata blu. Procuratevi un contenitore di vetro
blu con un coperchio non metallico. Versate acqua di rubinetto nel contenitore. Ponete il
contenitore di vetro blu al Sole o sotto una lampada incandescente (non lampada
fluorescente). Dopo che l’acqua è stata solarizzata, può essere usata in diversi modi. Berla.
Cucinare. Come risciacquo dopo un bagno o una doccia. Alla frutta e verdura piace essere
lavata con l’acqua solare blu!Come con “Ti amo” e “Grazie”, l’acqua solarizzata blu
svuota i problemi delle memorie ricorrenti nella Mente Subconscia. Pertanto bevetela!
4. Fragole e Mirtilli : Questi frutti svuotano le memorie. Possono essere mangiati freschi o
essicati.

tratto da
http://www.self-i-dentity-through-hooponopono.com/pdfs/who-italian.pdf

IhaleakalaHew Len, Ph.D.

sabato 23 luglio 2011

IL CANTO DI MAHAMUDRA DI TILOPA

Mahamudra è al di là di ogni parola e simbolo. 
Ma per te, Naropa, fervente e leale, 
questo va detto. 
Il Vuoto non ha bisogno di supporto; 
Mahamudra non poggia su nulla. 
Senza compiere alcuno sforzo, 
restando sciolti e naturali, 
è possibile spezzare il giogo, 
e ottenere la Liberazione. 
Se, guardando nello spazio, non si vede nulla, 
e se, allora, con la mente si osserva la mente, 
si distrugge ogni distinzione 
e si raggiunge la Buddhità. 
Le nubi che vagano per il cielo 
non hanno radici, non hanno casa; 
e così sono anche i pensieri discriminanti 
che attraversano la mente. 
Quando si è vista la mente universale, 
ogni discriminazione cessa. 
Nello spazio nascono forme e colori,
ma lo spazio non è macchiato né dal bianco né dal nero.
Dalla 
mente universale emerge ogni cosa,
ma essa non è macchiata né dai vizi né dalle virtù.
L'oscurità dei secoli
non può velare lo splendore del sole;
le lunghe ere del samsara
non possono nascondere la chiara luce della Mente.
 
Benché ci si serva di parole per spiegare il Vuoto
il Vuoto in quanto tale è inesprimibile.
Benché si dica che "la Mente è una luce brillante",
essa è al di là di ogni parola e simbolo.
Benché la sua essenza sia il Vuoto,
essa abbraccia e contiene ogni cosa.
 
Non fare nulla col corpo, rilassati;
chiudi stretta la bocca e resta in 
silenzio;
vuota la 
mente e non pensare a nulla,
Come un bambù cavo, lascia che il tuo corpo riposi a suo agio,
Senza dire né prendere, metti a riposo la 
mente,
Mahamudra è come una 
mente che non si attacca a nulla,
Praticando in questo modo, col 
tempo raggiungerai la Buddhità.
 
La pratica di mantra e paramita,
la conoscenza dei sutra e dei precetti,
gli insegnamenti delle scuole e delle scritture
non valgono a produrre la consapevolezza della 
verità innata;
perché la 
mente che, piena di desiderio,
insegue un fine
non fa che nascondere la luce.
 
Colui che tien fede ai precetti tantrici, e tuttavia discrimina,
tradisce lo spirito del samara.
Desisti da ogni attività, abbandona ogni 
desiderio;
lascia che i pensieri salgano e scendano
a loro piacimento, come onde dell'oceano.
Colui che non viene mai meno al non-dimorare,
ne al principio di non-distinzione,
adempie ai precetti tantrici.
 
Colui che abbandona il 
desiderio
e non si attacca a questo o a quello,
coglie il vero significato contenuto nelle scritture.
 
...
 
Se, sciolto e senza sforzo,
ti mantieni nella naturalezza,
presto otterrai Mahamudra
e raggiungerai il non-raggiungimento.
 
Taglia la radice di un albero e le foglie appassiscono;
taglia la radice della 
mente e il samsara cade.
La luce di una lampada disperde in un istante
L’oscurità di lunghe ere:
la luce abbagliante della Mente
consuma in un attimo il velo dell’ignoranza.
 
Chi si aggrappa alla 
mente
non vede la 
verità che sta oltre la mente.
Chi si sforza di praticare il Dharma 
non trova la 
verità che è al di là della pratica.
Per conoscere ciò che è al di là sia della 
mente che della pratica
bisogna tagliare di netto la radice della 
mente
e, nudi, guardare;
bisogna abbandonare ogni distinzione
e restare rilassati.
Non bisogna dare né prendere,
bensì restare naturali:
Mahamudra è al di là dell'accettazione e del rifiuto.
 
...
 
La comprensione suprema
trascende questo e quello.
L'azione suprema unisce
grande ingegnosità e assoluto distacco.
La realizzazione suprema consiste
nel comprendere l'immanenza senza speranza.
Dapprima la 
mente del praticante
precipita come una cascata;
a metà strada, come il Gange
fluisce lenta e placida;
alla fine è un vasto oceano,
in cui la luce del figlio e quella della madre si fondono.


IL CANTO REALE DI SARAHA

Mi inchino al nobile Manjusri
mi inchino a colui che ha conquistato il mondo finito.

Come acqua limpida della sferza del vento
è trasformata in onde e in gorghi,
così il re pensa a Saraha
in mille forme, benchè sia un'unica entità.

Ad uno sciocco effetto da strabismo
una luce appare come duplice,
in realtà colui che vede e ciò che è visto
non sono separati; ahimè! la mente
agisce sulla sostanza dei due fenomeni.

Benchè la lampada sia stata accesa
il cieco vive nell'oscurità.
Benchè la spontaneità tutto circondi e abbracci,
per gli illusi resta sempre lontanissima.

Benchè possano esservi molti fiumi, essi si fondono
in un unico mare.

Benchè possano esservi menzogne infinite, una verità
le sconfigge tutte.

Quando appare un sole splendente, l'oscurità
per quanto profonda, svanisce.

Come nuvola che sorge dal mare,
gravida di pioggia e la terra abbraccia,
così come il celo - anche il mare
non può aumentare o diminuire.

E così la spontaneità che è unica
si compie alla perfezione del Buddha
e i viventi con anima sensibile a lei vengono
in cerca di riposo. Ma non è concreta, nè astratta.

Essi hanno percorso altri sentieri e rinunciato alla beatitudine
in cambio di miseri piaceri che la droga può offrire.
Il miele è sulle loro labbra, è così vicino
eppure svanirà se essi non lo berranno d'un fiato.

Le besti non pensano al mondo
come ad un luogo di dolore. Nè il saggio
che ha bevuto il nettare divino,
mentre le bestie bramano nei sensi.

Per una mosca che ama l'odore di carne putrida
la fragranza del sandalo è disgustosa.
Coloro che disdegnano il Nirvana
bramano il volgare regno del Samsara.

Un'orma di bue colma d'acqua
si seccherà presto, così una mente risoluta
ma piena di qualità che non sono perfette
queste imperfezioni si prosciugheranno col tempo.

Come acqua salata nel mare, dolce diventa
quando viene assorbita dalle nubi
così una mente risoluta che opera su gli altri
il veleno degli oggetti di senso trasforma in nettare.

Se ineffabile, mai sarai insoddisfatto, se inimmaginabile, non
può essere che estasi sublime. Benchè delle nubi si tema il
tuono, il raccolto matura quando da esse si libera la pioggia.

E' nel principio, nel mezzo ed è alla fine, eppure fine e princi-
pio non sono altrove. coloro che hanno menti illuse da pen-
sieri esplicativi dimorano in due menti, quindi interpretano il
nulla e la compassione come due cose distinte.

Le api sanno che nei fiori si può trovare il miele. Che Samsara
e Nirvana non sono separati. Come potranno mai capirlo gli
illusi?

Quando gli illusi si guardano nello spechio vedono un volto,
non un riflesso. Così la mente che ha respinto la verità si fon-
da su ciò che non è vero.

Benchè la fragranza del fiore non si possa toccare tutto preve-
de ed è percettibile in un bagliore. così essendo il tuo essere
libero da comportamenti riconosci la perfezione dei cerchi
mistici.

Quando (in inverno) le acque limpide sono increspate dal
vento, assumono (come ghiaccio) la forma e la solidità della
roccia. Quando gli illusi sono turbati da pensieri esplicativi,
ciò che ancora è mistero senza forma diventa solido e resisten-
te.

La mente immacolata nella sua stessa essenza, non può mai
essere inquinata dalle impurità del Samsara o del Nirvana.
Una pietra preziosa immersa nel fango non può brillare, tut-
tavia conserva il suo splendore.

La conoscenza non brilla nell'oscurità, ma quando le tenebre
vengono illuminate, ogni sofferenza scompare (in un attimo).
Dal seme cresce la pianta e dalla pianta le foglie.

Colui che pensa alla mente in termini di unità oppure di mol-
teplicità, rifiuta la luce ed entra nel mondo. Egli cammina so-
pra un fuoco (violento) con gli occhi aperti - chi potrebbe
meritare più compassione?


Il piacere dei baci gli illusi bramano
dichiarandoli la realtà suprema -
come un uomo che lascia la sua casa e sulla soglia
chiede (ad una donna) relazioni su delizie sensuali.

Il risveglio di forze biotiche nella casa del nulla
ha creato un numero infinito di falsi piaceri.
Tali yogi si consumano nella sofferenza poichè sono caduti
dallo spazio celeste, sedotti dal vizio.

Come un Brahmino che con riso e burro
brucia un'offerta nel fuoco ardente
creando un recipiente per il nettare dello spazio celeste,
e lo considera il supremo, illudendosi che sia così.

Alcune persone che hanno acceso il fuoco interiore
e l'hanno innalzato alla fontanella
accarezzano l'ugola con la lingua
in una sorta di coito
e confondendo ciò che ostacola
con ciò che libera
orgogliosamente si proclamano yogi.

Quale superiore consapevolezza,
essi insegnano ciò che sperimentano all'interno.
Ciò che li incatena lo chiamano liberazione.
Un ninnolo di vetro colorato in verde,
per loro è uno smeraldo senza prezzo;
illusi, non sanno distinguere una gemma
da ciò che pensano dovrebbe esserlo.

Essi prendono il rame per oro.
Limitati dal pensiero discorsivi
pensano che questi pensieri siano la suprema realtà.
Bramano i piaceri sperimentati in sogno.
Chiamano il perituro corpo-mente,
eterna suprema beatitudine.

Con il simbolo EVAM pensano sia raggiunta
la chiarezza del sè.
Nelle diverse situazioni che richiedono i quattro sigilli
chiamano le proprie illusioni spontaneità.
Ma questo è guardare riflessi in uno specchio.

Come sotto il potere dell'illusione una mandria di cervi
corre verso l'acqua in un miraggio senza riconoscerlo,
così anche gli illusi non placano la loro sete,
sono legati da catene
e trovano piacere in esse,
dicendo che tutto in definitiva è reale.

Non-memoria è verità convenzionale
e la mente che è diventata non-mente è la verità suprema.
Ciò è realizzazione, ciò è il bene più alto.
Amici di questo bene più alto diventate consapevoli.

Nella non-memoria la mente è assorbita;
proprio questa è emozionalità perfetta e pura.
E' incontaminata dal bene o dal maledella mondanità
come un loto intoccato dal fango da cui cresce.

Tuttavia con certezza tutte le core devono
essere viste come un magico incantesimo.
Se senza distinzione
tu puoi accettare o respingere il Samsara o il Nirvana,
salda è la tua mante,
libera dal sudario dell'oscurità.
In te sarà l'auto-essere,
oltre il pensiero e auto-originato.

Questo mondo di apparenza
non è mai venuto in essere dal suo inizio radioso;
non modellato, ha scartato il modellare.
Come tale è continua e unica meditazione;
è non-mentale, contemplazione senza macchia,
e non-mente.

Mente, intelletto, e i contenuti formati in quella mente sono
Esso,
così pure lo sono il mondo e tutto ciò che sembra differire
da Esso,
tutto ciò che può essere percepito, e colui che percepisce,
anche l'ottusità, l'avversione, il desiderio e l'illuminazione.

Come una lampada che splende nel buio dell'ignoranza
spirituale,
Esso rimuove le oscurità di una mente
fino a dove giungono le frammentazioni dell'intelletto.
Chi può immaginare l'auto-essere del non desiderio?

Non c'è nulla da negare,
nulla da affermare o afferrare;
poiche Esso non può mai essere concepito.
Dalle frammentazioni dell'intelletto sono incatenati gli
illusi;
indivisa e pura rimane la spontaneità.

Se ti interroghi sull'assoluto con i postulati
dei tanti e dell'Uno, l'unità non ti è svelata.
Poiché la trascendenza della conoscenza libera gli esseri
senzienti.
La radianza è potenza latente nell'intelletto,
e questa si rivela essere la meditazione;
la mente salda è la nostra vera essenza.

Quando giunge nel regno colmi di gioia
la mente che vede diventa più ricca
e quindi più utile per questo e per quello;
perfino quando corre dietro a oggetti
non è separata da se stessa.

I germogli di gioia e di piacere
e le foglie di gloria crescono.
Se nulla fluiscefuori da nessuna parte
l'indicibile beatitudine darà il suo frutto.

Ciò che è stato fatto e dove e ciò che
esso diventerà non è nulla:
tuttavia è stato utile per questo e per quello.
Per quanto ricco di passioni
lo schema resta il nulla.

Se io sono come un maiale che concupisce paludi mondane,
devi dirmi che difetto ci sia in una mente salda.
Da ciò che non ti turba,
come puoi ora divenire prigioniero?

FATE L'AMORE CON IL DOLORE

Entriamo nella classe di una scuola di periferia: il professore vorrebbe interrogare un'allieva, due domandine su un racconto di Maupassant letto nella lezione precedente, niente di difficile. Ebbene, la ragazza si rifiuta tassativamente di farsi interrogare, non ci pensa proprio di alzarsi e rispondere. Il professore le chiede il perché di quella decisione: non ha studiato, non ricorda, pensa di essere più pronta l'indomani? Perché adesso non vuole accettare due domande?
La risposta è semplice e chiara: “Non voglio soffrire neanche un minuto. Ma nessuno vuole più soffrire, non se n’è accorto professore?”. In fondo questo deve essere lo stesso pensiero che ha portato i quattro studenti del Parini di Milano ad allagare la scuola per evitare un compito di greco. Non volevano soffrire. ...
 
di Marco Lodoli  da http://www.repubblica.it/ 

Il vero alchimista è quello strano individuo – non identificabile con alcuna società, religione o periodo storico – che decide di dedicare la propria vita alla trasmutazione del Piombo in Oro. È una figura astorica in quanto sovrastorica.

Un individuo, maschio o femmina, che si prefigge come scopo di vita tale Opus Magnum (Grande Opera) tiene in massimo rispetto proprio la sostanza meno nobile, il Piombo, in quanto questa è la materia prima da cui sa di poter ricavare un bene assai più prezioso, l'Oro. Certamente non cerca di rifuggirlo, bensì ringrazia il Cielo tutte le volte che ne incontra una certa quantità sul suo cammino.
Egli ama sommamente il Piombo perché ha la capacità di vedere oltre le apparenze: non lo giudica per ciò che è, ma per ciò che può divenire nelle sue mani.

Ebbene, noi tutti – volenti o nolenti – siamo alchimisti venuti sulla Terra a trasmutare il Piombo in Oro, ma allo stesso tempo alberghiamo in noi una natura animale che ci fa comportare alla stregua di ominidi capaci di solo pensiero pre-logico, per cui allontaniamo il Piombo appena ne fiutiamo anche solo l’odore.

Il Piombo è la nostra sofferenza... e la nostra sofferenza è di piombo. 
L’Oro rappresenta la Gioia, l’Amore, la Ricchezza, l’Abbondanza, la Creatività, l’Imprevedibilità, l’Impeto Guerriero e tutte le altre qualità che è possibile ricavare da una corretta trasmutazione della sofferenza.

Quando soffriamo dovremmo letteralmente gettarci sulla nostra sofferenza ed estrarne il meglio. Spremere l’Oro dal Piombo. L’angoscia, lo stress, la gelosia, la rabbia... rappresentano occasioni imperdibili per balzare in alto.

Presso alcune scuole esoteriche del passato si lavorava con la “sofferenza volontaria“. Ciò significa che l’istruttore imponeva agli allievi delle sofferenze e dei sacrifici, non necessari dal punto di vista della sopravvivenza quotidiana, al fine di sottoporli a costante tensione. Erano sofferenze supplementari – fisiche, emotive e mentali – create ad hoc per consentire una trasmutazione e quindi un’ascesa più rapida.
Oggi questo trattamento non è più indispensabile perché le condizioni vibratorie del pianeta sono tali per cui le ordinarie sofferenze quotidiane offrono già una quantità di stimoli più che sufficiente a una rapidissima evoluzione.
In altre parole, abbiamo tutta la sofferenza che ci serve. Sta a noi approfittarne.

La nebulosa concezione della vita che abbiamo mendicato da scuola, parenti e telegiornali, ci porta invece a voler cancellare la sofferenza dal nostro orizzonte: preferiamo morire piuttosto che vivere senza un arto, smettere di innamorarci piuttosto che affrontare nuovi abbandoni, prendere psicofarmaci piuttosto che iniziare a guardarci dentro…

Lanciamo ai giovani un’esortazione antica e rivoluzionaria: fate l’amore con la sofferenza. Possedetela e accoglietela. Non fatevi schiacciare, ma instaurate con lei la stessa complicità che si crea fra due amanti clandestini. In pubblico fingete rifiuto e distacco… ma in privato gettatevi uno nelle braccia dell’altro.

Il comportamento dell’alchimista di fronte alle difficoltà della vita:
-- Osserva con consapevolezza le reazioni della sua macchina biologica all’evento esterno (pensieri, emozioni, sensazioni fisiche).
-- Non attribuisce a una persona o a un evento esterno la causa del suo star male, poiché è perfettamente cosciente di aver creato lui la situazione in cui si trova.
-- Sa di poter influenzare il corso degli eventi esterni se riesce a modificare la sostanza emotiva che si trova al suo interno.
-- Osserva con piena consapevolezza e senza identificazione il dolore della macchina biologica. Non tenta di reprimere o ignorare la sofferenza. Manda amore e compassione verso questo dolore (a questo punto risultano utili alcune modalità operative riportate in Zero Limits e The Key di Joe Vitale, o nel mio Officina Alkemica).
-- A un certo momento del processo – talvolta subito, talvolta dopo molti tentativi – l’energia della sofferenza sale dalla pancia verso il Cuore per venire trasmutata in un’emozione di Gioia.
-- Anche la realtà esterna viene modificata: persone e situazioni cominciano inevitabilmente a cambiare. La trasmutazione del Piombo in Oro fa sì che, fra le altre cose, l’alchimista cominci a possedere Oro non solo interiore ma anche fisico, in accordo con l’antica tradizione che lo vuole capace di arricchirsi anche economicamente, con il fine di utilizzare parte di questa ricchezza come sostegno per i bisognosi. In tal modo mette in atto una forma di gratitudine verso la Vita che gli ha concesso di portare a termine l‘Opera.

Salvatore Brizzi 

giovedì 21 luglio 2011

SI SI SI SI SI SI SI SI SI

il si è un modo per scoprire se stessi il no nutre l'ego,
il si distrugge l'ego il no lo rafforza ,  il si è lasciare andare 
il no è una porta chiusa con il lucchetto.
i si è accettazione, il no è repressione, il si è amore ....
ripeti in ogni momento della giornata si si si si alla sera ripeti si SI SI  prima di addormentarti per venti minuti
e al mattino appena sveglio ancora per  venti minuti ripeti si si si si si si
per un periodo minimo di almeno 21 giorni


puoi dire di si anche alle tue emozioni,questo aiuterà a lasciarle andare,
quando senti un'emozione rimani nell'emozione permetti a questa di esistere 
e rivolta all'emozione digli di si si si si si puoi ripetere:
io sono disponibile a dire di si si si a questa emozione dico di si si si si,
senti l'emozione poi digli di si si si si si 




Ivano antar Raja