martedì 8 novembre 2011

QUESTO E' UN SOGNO


 Quali sono alcuni dei fattori che possono rendere una persona cosciente mentre
sogna?”. Parlerò di altri due metodi. Uno l’abbiamo discusso ieri. Oggi, parlerà di altri due
metodi che sono ancora più facili. Uno è comunicare ad agire, a comportarsi, come se
l’intero mondo fosse un sogno. Qualsiasi cosa stai facendo, ricorda che questo è un
sogno. Mentre mangi, ricorda che questo è un sogno. Mentre cammini ricorda che questo
è un sogno. Mentre sei sveglio, lascia che la tua mente ricordi in continuazione che tutto è
un sogno. E’ questa la ragione per la quale il mondo viene chiamato maya, illusione,
sogno. Questo non è un argomento filosofico. Sfortunatamente, quando Shankara fu
tradotto in inglese, tedesco e francese, nelle lingue occidentali, fu riconosciuto solo come
filosofo. Questo ha creato molti fraintendimenti, In Occidente ci sono filosofi, come
Berkeley, che affermano che il mondo è solamente un sogno, una proiezione della mente.
Ma questa è una teoria filosofica, Berkeley la propone come un’ipotesi. Quando Shankara
dice che il mondo è un sogno, ciò non è filosofico, non è una teoria. Shankara lo propone
come un aiuto, come un sostegno per una particolare meditazione. 


E questa è la
meditazione: mentre sogni, se vuoi ricordarti che questo è un sogno, dovrai cominciare
mentre sei sveglio. Normalmente, mentre stai sognando non puoi ricordarti che questo è
un sogno; pensi che sia realtà. Come mai? Perché durante tutto il giorno pensi che ogni
cosa sia reale. Quello è diventato un atteggiamento, un atteggiamento irrigidito. Da
sveglio, stavi facendo un bagno: era reale. Da sveglio, stavi mangiando: era reale. Da
sveglio, stavi parlando a un amico: era reale. Durante tutto il giorno, per tutta la vita,
qualsiasi cosa tu stia pensando, il tuo atteggiamento è che sia reale. Questo diventa
irrigidito, questo diventa un atteggiamento irrigidito nella mente. Perciò, mentre stai
sognando di notte, continua a funzionare lo stesso atteggiamento, che questo sia reale.


Quindi cominciamo ad analizzare: ci deve essere qualche somiglianza tra il sognare e la
realtà, altrimenti questo atteggiamento sarebbe alquanto difficile. Io ti sto vedendo. Poi
chiudo gli occhi e mi sprofondo in un sogno, e ti vedo nel mio sogno. Fra le due visioni non
c’è differenza. Mentre ti sto vedendo realmente, che cosa sto facendo? La tua immagine è
riflessa nei miei occhi. Non sto vedendo te. La tua immagine è rispecchiata nei miei occhi
e quindi quell’immagine viene trasformata attraverso processi misteriosi, e la scienza non
è ancora in grado di spiegare come. Quell’immagine è trasformata chimicamente e
trasportata da qualche parte nella testa, ma la scienza non è ancora in grado di dire dove,
dove esattamente ciò accada. Non sta accadendo negli occhi: gli occhi non sono che
finestre. Io non ti sto vedendo con gli occhi. Io ti sto vedendo attraverso gli occhi. Negli
occhi tu vieni riflesso. Potresti essere solo un’immagine, potresti essere una realtà,
potresti essere un sogno. Ricorda, i sogni sono tridimensionali. Possono riconoscere
un’immagine perché è bidimensionale, i sogni però sono tridimensionali perciò appaiono
esattamente come te, e gli occhi non possono dire se quello che viene visto sia reale o
irreale. Non c’è modo per giudicare: gli occhi non sono il giudice. L’immagine viene quindi
trasformata in messaggi chimici, che sono come onde elettriche: vanno da qualche parte
nella testa. E’ ancora ignoto quale sia il punto in cui gli occhi giungono in contatto con la
superficie della visione. Solo delle onde mi raggiungono e quindi vengono decodificate, poi
io le decodifico ancora, e in questo modo so cosa sta succedendo. Io rimango sempre
all’interno, e tu sei sempre all’esterno, e non c’è punto d’incontro. Perciò è un problema
definire se sei reale o solamente un sogno. Persino in questo stesso istante, non c’è modo
per giudicare se io stia sognando o se tu sia veramente lì. Mentre mi ascolti, come puoi
dire che mi stai ascoltando realmente, che non stai sognando? Non c’è modo. Ecco
perché l’atteggiamento che mantieni tutta la giornata continua anche di notte, e quando
poi sogni lo prendi per reale. Prova a fare il contrario. Ecco cosa intende Shankara: dice
che l’intero mondo è un’illusione, che è un sognare, ricordatelo. Ma noi siamo gente
stupida. Se Shankara dice: “Questo è un sogno”, noi diciamo: “Che bisogno c’è di fare
alcunché?  


Se questo è solo un sogno, non c’è bisogno di mangiare. Perché continui a
mangiare e a pensare che questo sia un sogno? Non mangiare!”. Ma poi, quando senti
fame, ricordati che è un sogno. Oppure mangia, e quando senti di aver mangiato troppo,
ricorda: questo è un sogno. Ricorda che Shankara non ti sta dicendo di cambiare il sogno,
perché lo sforzo di cambiare il sogno è ancora falsamente basato sulla credenza che sia
reale, altrimenti non ci sarebbe la necessità di cambiare nulla. Shankara sta solamente
dicendo che, comunque stiano le cose, è un sogno. Ricorda: non fare nulla per cambiarlo,
semplicemente ricordatelo in continuazione. Prova a ricordare continuamente per tre
settimane che qualsiasi cosa stai facendo è un sogno. All’inizio è molto difficile. Cadrai
ripetutamente nel vecchio modello della mente: comincerai a pensare che questa sia una
realtà. Dovrai costantemente svegliare te stesso per ricordarti che “questo è un sogno”. Se
riuscirai a mantenere sempre questo atteggiamento per tre settimane, alla quarta o alla
quinta settimana, una notte, mentre starai sognando, all’improvviso ricorderai che “questo
è un sogno”.


 Questo è un modo per penetrare nei sogni consciamente, consapevolmente.
Se di notte, sognando, riuscirai a ricordare che questo è un sogno, di giorno non ti
occorrerà alcuno sforzo per ricordare che anche quello è un sogno. Lo saprai. All’inizio
della pratica sarà solo un far finta. Tu cominci solo credendo che… “questo è un sogno”.
Ma quando, sognando, riuscirai a ricordare che “Questo è un sogno”, diventerà una realtà
e di giorno, quando ti alzerai, non sentirai di alzarti dal sonno: sentirai solamente che ti stai
alzando da un sognare a un altro. Allora diventerà una realtà e, se tutte le ventiquattr’ore
diventeranno un sognare, e tu riuscirai a sentirlo e a ricordarlo, sarai immobile nel tuo
centro. La tua consapevolezza sarà diventata come una freccia a due punte. Percepisci i
sogni, e se percepisci i sogni come sogni, comincerai a percepire colui che sogna: il
soggetto. Se prendi i sogni per reali, non puoi percepire il soggetto. Se il film è diventato
reale, tu dimentichi te stesso. Quando il film termina e sai che era irreale, la tua realtà
irrompe, fa breccia: ora puoi percepire te stesso. Questo è un modo.

da il libro dei segreti OSHO
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1 commento:

  1. Io ho già fatto questa esperienza, è finita che nel sogno mi dicevo che tutto era un sogno, senza sapere che c'ero davvero in un sogno.

    In realtà la vita è davvero un sogno, i sogni lucidi bisogna farli nel reale, accorgendosi ogni istante che la vita è un sogno.

    Vedi un pò il mio post "tra sogno e realtà"

    http://ornitori8.blogspot.com/2011/10/i-sogni.html

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