venerdì 30 marzo 2012

INTERVISTA A ECKHART TOLLE



sono solo pensieri... 
non hai motivo di seguirli...
osservali solamente...
sono pensieri escogitati dalla mente... 
non hai bisogno di crederci... 

mercoledì 28 marzo 2012

PIANETA TERRA: STUPENDI SCENARI



Immagina di volare volare tra le vette delle montagne nella valli incantate sulle verdi foreste. immagina di volare con il tuo corpo astrale niente freddo niente caldo nè fame nè sete, solo la meraviglia degli stupendi scenari naturali la meraviglia della nostra madre terra, mentre voli su queste meraviglie ti invito
a provare riconoscenza a provare gratitudine e quando il tuo cuore è colmo 
di gratitudine invia il tuo amore alla madre terra, questo video puo' diventare 
una bellissima meditazione guardatelo a schermo pieno con la massima definizione, schiaccia play e comincia il viaggio



Ivano Antar Raja

lunedì 26 marzo 2012

MUSICA A 432 HZ


432 il Perché e le Possibilità di Applicazione

Il suono può generare forme soniche, e strutturare la materia; la materia è una forma sonica solidificata, queste forme soniche e geometriche sono visualizzate in molti esperimenti atti a dimostrarne la possibilità e le applicazioni
Il dott. Lawrence Blair , il musicista e fisico tedesco Ernst Chladni, il medico svizzero Hans Jenny hanno mostrato con un tonografo (un piatto di metallo su cui è stata posta della polvere di licopodio), collegato ad un oscillatore il modello della forma d’onda sonora.
Tale scienza viene denominata Cimatica; le forme sono armoniche o disarmoniche a seconda della frequenza sonica emessa fu formulato quindi che il suono struttura la materia, le forme ricordano dei mandala come ad esempio nei cristalli di neve. Hans Jenny fu particolarmente impressionato quando sollecitando il piatto con la frequenza del canto del suono Aum, conosciuto dai buddisti ed induisti come il suono della creazione, si generava il disegno di un cerchio con un punto centrale simbolo con il quale le antiche popolazioni indiane rappresentano lo stesso Mantra o parola sacra.
E’ un ulteriore conferma a ciò che sosteneva Pitagora: “La geometria della forme è musica solidificata”.
L’importante è emettere ed eseguire il giusto suono, il suono che possa produrre forme e creazioni armoniche. La cimatica si esprime anche attraverso i dimostrati esperimenti del dott. Masaru Emoto che è riuscito con un sofisticatissimo congegno fotografico a documentare le forme dei cristalli dell’acqua informati con parole, suoni e persino pensieri. Trovate il video al fondo di questa pagina qui.
Anche in questo caso le forme mutano a seconda dell’armonia e disarmonia emessa. L’acqua è un conduttore grazie al quale anche la nostra energia sotto forma di corrente elettrica è alimentata, comprendiamo quanto l’armonia possa incidere la nostra esistenza e le nostre cellule considerando che il nostro corpo è composto dal 72% di acqua.
Tutto questo per giungere ad una logica conclusione l’armonizzazione della vita stessa avviene attraverso le giuste frequenze e le possibilità di applicazione sono infinite, gli antichi ne conoscevano la formula e l’intenzione asserendo che “al principio era il verbo, quindi la parola, quindi il canto, quindi il suono che aleggiava sulle acque …”.
Questo suggerisce molto ed è un principio che orienta nella giusta direzione, direzione precisa e matematicamente esatta se accordata al suono sincronico aureo che corrisponde alla frequenza degli 8hz e di suoni multipli ed il diapason a 432hz trova quindi la sua giusta collocazione.
Siamo completamente immersi nella frequenza dell’universo in ogni caratteristica manifestata, accordata con determinate frequenze che ne organizzano, mantengono e ristrutturano la manifestazione stessa.
Uscire da quest’ordine cosmico perfettamente organizzato, con un’accordatura sbagliata equivale a stabilire il caos e la confusione, cosa che possiamo osservare e vivere quotidianamente nella nostra società fuoriuscita dall’equilibrio universale.
Per poter star bene ed essere allineati al suono, verbo che tutto compenetra ed organizza, è necessario riaccordarci e riaccordare la musica alle frequenze auree della Creazione.


Geometria Musicale Aurea

Entriamo ora nella geometria musicale aurea per spiegare, unitamente al fattore descritto degli 8hz, nei perfetti equilibri sonici manifestati nella natura che ci circonda. La natura canta a 432hz.
La voce è lo strumento primigenio ed essa definisce la basi per le sintonizzazioni per la sintonizzazione musicale, la scienza musicale parte dalla voce, gli strumenti musicali costruiti dall’uomo sono nati a sua imitazione. Ciò era stato ben compreso e verificato dalla corrente scientifica connessa a Platone, Leonardo da Vinci e del suo insegnante Luca Pacioli.
La scala musicale quindi deve basarsi sulle caratteristiche “naturali” del “belcanto”, sulla “polifonia ben temperata” di Bach, sulle caratteristiche determinate dai registri vocali e su un valore del DO 3 di 256 cicli al secondo.
Per musica a 432 Hz si intende quindi quella musica composta utilizzando un diapason intonato a 432 Hz piuttosto che uno a 440 Hz come normalmente avviene.

Il Diapason attuale

Il termine diapason in musica ha diversi significati, ma comunemente indica uno strumento per generare una nota standard.
Il diapason è costituito da una forcella di acciaio con un manico, anch’esso di acciaio, saldato alla base. Quest’ultimo consente di tenere lo strumento senza ostacolare l’oscillazione della forcella, e di trasmettere le vibrazioni ad un altro corpo elastico, per potenziare l’intensità del suono emesso: ad esempio, può essere messo a contatto con la cassa di risonanza in legno di un altro strumento, quale un violino o una chitarra.
La frequenza alla quale il diapason oscilla dipende dalle proprietà elastiche del materiale di cui è costituito, dalla lunghezza e dalla distanza fra i rami della forcella: è possibile reperire in commercio diapason tarati per emettere note diverse. Il più comune è il diapason in La (o A) , che oscilla ad una frequenza di 440 Hz, corrispondente al La della terza ottava del pianoforte, ed è utilizzato per l’accordatura degli strumenti.

Il nuovo Diapason

(Articolo di Flavia Vallega)
Quasi tutti conoscono la nota su cui tutta la musica moderna è intonata.
Il diapason o corista dal “LA”, chi non ha mai sentito dire a un musicista: “dammi il LA!”
E’ probabile che conosciate la frequenza di questa nota: 440Hz; è la frequenza di riferimento per tutti gli strumenti musicali sulla quale si esegue l’accordatura.”
E’ stato scelto, arbitrariamente, il “LA” a 440Hz a Londra nel 1953 e da allora è divenuta la “nota” di riferimento mondiale.
Precedentemente il ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels impose, nel 1939, il diapason a 440Hz, ignorando un referendum contrario, promosso in Francia da 25000 musicisti.
Giuseppe Verdi nel 1884 scrisse una lettera indirizzata alla Commissione musicale del governo italiano, senza ottenere il risultato sperato, in cui chiese di ufficializzare l’utilizzo del corista (diapason) a 432Hz e scrivendo al riguardo una frase :”per esigenze matematiche”.
Che cosa intendeva dire? Per capirlo bene e con più chiarezza è necessario introdurre un’altra frequenza: quella di 8Hz.

1- Le onde di consapevolezza ordinarie del cervello umano variano da 14Hz a 40Hz.
2- In questo range operano solamente alcuni dendriti ( le fibre minori del neurone che trasportano il segnale nervoso) delle cellule del cervello che utilizzano prevalentemente l’emisfero sinistro ( razionale) come centro di attività.
3- Se i nostri due emisferi cerebrali si sincronizzassero alla frequenza8Hz lavorerebbero in modo uguale ( balance-bilancia di equilibrio), ricevendo il massimo flusso di informazioni.
4- 8Hz è anche la frequenza di replicazione della doppia elica del DNA.
5- 8Hz è il “battito” fondamentale del pianeta noto come “risonanza fondamentale di cavità Schumann” risonanze elettromagnetiche globali, cioè, eccitate dalle scariche elettriche dei fulmini nella cavità formata dalla superficie terrestre e alla ionosfera. In termini musicali, la frequenza 8Hz corrisponde ad una nota Do.
Salendo di cinque ottave, cioè percorrendo cinque volee sette note della scala, si arriva a un Do di 256Hz, scala in cui il “LA” ha una frequenza di 432Hz non di 44oHz.
Suonando il “DO” a 256Hz, per il principio delle armoniche (secondo cui a un suono prodotto si aggiungono multipli e sottomultipli di quella frequenza). Anche i DO delle altre ottave cominceranno a vibrare per “simpatia”, facendo risuonare naturalmente la frequenza di 8Hz.
Ecco perché il corista a 432 oscillazioni al secondo è definito “ diapason scientifico”.
Esso venne approvato all’unanimità al congresso dei musicisti italiani del 1881 e proposto dai fisici Sauveur, Meerens, Savart e dagli scienziati italiani Montanelli e Grassi Landi.
Al contrario, la frequenza scelta a Londra nel 1953 ovviamente da personaggi del Governo Ombra, come frequenza di riferimento mondiale e su cui oggi tutta la musica è intonata, viene definita “disarmonica” non avendo nessun fondamento scientifico, contrastando con le leggi fisiche che regolano l’universo.
Prendiamo attentamente in considerazione che nell’universo tutto è energia in vibrazione.
Ogni particella subatomica, atomo, struttura molecolare, cellula e organo del corpo, vibrano ad una determinata frequenza.
Questa meravigliosa armonia ha una propria firma vibrazionale.
Molti medici e studiosi affermano che se una parte del corpo si ammala, la causa è da ricercare nella frequenza che si è alterata ed il corpo vibra in modo disarmonico.
Essere sani significa vibrare all’unisono armonicamente.
Ogni organo ha la sua frequenza (multipli e sottomultipli del 432Hz), essa si altera in caso di malattia, il riequilibrio e la guarigione avvengono quando sullo stesso organo, viene fatta risuonare la corretta frequenza di risonanza.
Dunque suonare e ascoltare musica a 432Hz riequilibra il corpo e per effetto vibrazionale anche la natura circostante, ridando il primordiale equilibrio di pace e benessere.
Sappiamo che la musica è “informazione”, la quantità di dati sonori, creati a 432HZ, non si perdono tra le molecole dei gas ,presenti nell’aria, che trasportano il suono (perché compatibile con la loro struttura molecolare) cosa che invece accade suonando a 440Hz.
Ascoltare, suonare e cantare musica, armonizzati alla frequenza del “Diapason Scientifico” a 432 Hz, dona beneficio all’intero pianeta e a chi lo abita.
Ascoltare, suonare, cantare musica con il “diapason disarmonico a 440Hz” provoca caos e confusione nella vita stessa universale.


Mi scuso per le ridotte dimensioni dell'immagine ma non c'era possibilità di renderla più chiara. Potete salvarla e ingrandirla per vedere i collegamenti della musica a 432 Hz con tutto il resto. 


La musica in quarta e quinta dimensione

Avete quindi compreso che perfino attraverso i suoni e la musica ilGoverno Ombra influenzi e “squilibri” le energie del pianeta e dei suoi abitanti. Molti di voi sapevano già questa cosa, altri ne sono venuti a conoscenza adesso. Alcuni non avrebbero mai pensato che addirittura nella musica ci fosse il tocco dell’ombra, altri invece non si stupiscono più di nulla. Quello che importa però, è che ora tutti sapete.
È quasi inutile dire a questo punto che tutta la musica delle dimensione superiori è accordata in perfetta simbiosi con la Musica di Dio, con il 432 Hz. Con questo tipo di musica si possono ottenere guarigioni e equilibrature energetiche del tutto impossibile con quella attuale. Anche se molto vagamente la ancora quasi sconosciuta “Musico-terapia” terrestre sta arrivando a questo.
Vorrei aggiungere una nota personale e ricordare che nella mia vita passata che vissi sulle Pleiadi ero figlio di una donna che era danzatrice e cantante. Seppur vagamente ricordo ancora quella voce e quei suoni che erano… perfetti, non saprei trovare altra parola per descriverli.
Non si trattava del genere di musica… ma del suono in sé... 

fonte http://pleias.bravehost.com/432Hz.html

Qui sotto puoi ascoltare musica  a 432hz è possibile anche scaricarla gratuitamente per uso privato
Buon ascolto da Ivano Antar Raja



domenica 25 marzo 2012

SOUND HEALING MEDITATION 1



Ascolta il suono semplicemente ascoltalo e sentilo dentro di te...
puoi abbinare l'ascolto con il mantra om
oppure con humming ...mmmmmm...mmmmmm...

Ivano Antar Raja

HUMMING MEDITATION


Humming: “Il nostro innato strumento di guarigione”
La voce umana è uno straordinario strumento di guarigione. Ogni vibrazione sonora massaggia il tessuto muscolare e lo fa vibrare dall’interno.
Con il suono della propria voce è possibile rilassarsi,concentrarsi sul proprio corpo,esprimere paura,liberarsi dal dolore fisico.
Facendo humming si ossigena il corpo e si stimola il flusso di energia.
In cosa consiste la tecnica?


L’humming consiste nel cantare un suono, con le labbra completamente chiuse cercando di fare uscire il suono dal naso. Subito sentirete vibrare le cavità del cranio la fronte, il naso, e gli organi del vostro corpo risuoneranno con il suono da voi prodotto.
In realtà è possibile fare humming con qualsiasi suono ma è consigliabile scegliere il suono associato ad ogni chakra.
Per questo abbiamo creato un file audio, ( lo potete scaricare gratuitamente dalla nostra area riservata), in cui la nota fondamentale è il Do e che vi aiuterà a capire, grazie ad un esempio, come fare humming.
Come avrete letto in questo articolo, il Do è associato al chakra della base; facendo humming su questo suono potrete stimolare le energie che giacciono in questo chakra e nel contempo equilibrare lo scorrimento di tali energie nel corpo.
Sentirete dopo qualche minuto un sollievo immediato, vi sentirete rilassati e più equilibrati.
Come fare?
Scegliete un posto tranquillo dove non verrete disturbati per almeno un quarto d’ora.
Cominciate con l’intonare un suono il primo che viene naturalmente (quando entrerete più in confidenza con la tecnica potrete intonare i vari suoni associati ai Chakra).
Rilassate la mandibola e il viso.
Sentite l’energia dell’humming nel vostro corpo.
Sentite il suono vibrare su tutto il viso, ( potete sperimentare fisicamente la cosa appoggiando le mani sulle guance).

venerdì 23 marzo 2012

IL CERCHIO DI ENERGIA


Prova a fare questo piccolo esperimento: un giorno mettiti davanti a uno specchio.Tu guardi nello specchio, il tuo volto è nello specchio, i tuoi occhi sono nello specchio.Questa è l’estroversione: tu guardi il volto riflesso nello specchio, è il tuo stesso volto, naturalmente, ma è un oggetto esterno a te.Poi, per un istante, rovescia il processo. Comincia a sentire che sei guardato dalla persona riflessa nello specchio: non sei tu che ti guardi riflesso, ma è la persona riflessa nello specchio che ti guarda e ti troverai in uno spazio molto strano.Prova solo per qualche minuto: ti sentirai molto vitale e in te comincerà a entrare qualcosa dall’ immenso potere.Mettiti in piedi davanti allo specchio nella tua stanza da bagno, prima guarda la tua figura riflessa: tu guardi e la figura riflessa è l’oggetto.Poi cambia l’ intera situazione, rovescia il processo.Comincia a sentire che sei la persona riflessa nello specchio e che la persona riflessa nello specchio ti sta guardando.Immediatamente vedrai accadere un cambiamento, un’ energia immensa verrà verso di te.Se lo farai per qualche giorno, rimarrai sorpreso nel sentire in te molta più vitalità per tutta la giornata.Solo per pochi minuti, stai in piedi davanti allo specchio e lascia che la tua energia torni in te in modo da completare il cerchio.Ogni volta che il cerchio è completo, in te c’è un grande silenzio. Il cerchio incompleto crea agitazione. Quando il cerchio è completo, crea riposo, ti rende centrato.Questo è solo un esperimento, potrai ripeterlo in molti modi.Guardando una rosa, prima guarda la rosa per pochi istanti e poi comincia il processo inverso: è la rosa che guarda te.E rimarrai sorpreso nel sentire quanta energia può darti la rosa.La stessa cosa puoi farlo con gli alberi, con le stelle…




I Libri del Fiore d'Oro

giovedì 22 marzo 2012

UN MOMENTO DI GIOIA



un momento di gioia , pochi respiri possono cambiare il tuo stato d'animo è molto semplice e non costa
nulla ed è una delle tecniche piu' brevi che conosco vale la pena provare e nel caso che abbia un buon effetto su di voi ..ripetere piu' volte in una giornata..buon divertimento


1) fai tre respiri profondi poi rilassati un momento (vedi il video)

2) ripeti a te stesso : 
io permetto all'energia e al rilassamento di fluire nel mio sorriso e nutrire il mio sorriso
ripeti per tre volte

3) ora ripeti tre respiri e porta i palmi delle mani durante inspirazione sul tuo viso e lascia che l'energia fluisca nel tuo sorriso (vedi video)

Ivano Antar Raja

mercoledì 21 marzo 2012

CROP CIRCLE - L'OCCHIO DI KANALOA



Immagine:Occhio di Kanaloa.jpg


Il pittogramma comparso a Poirino (TO) potrebbe rappresentare l'Occhio di Kanaloa, simbolo rappresentato da una Stella centrale a sette punte: questa rappresenta lo Sciamano al centro del Mondo e le sette punte della Stella sono i 7 Principi della Filosofia Huna in base ai quali egli agisce e sono:

1) Il mondo è ciò che pensi che sia
2) 
Non esistono limiti
3) 
L'energia fluisce dove va l'attenzione
4) ADESSO è il momento di potere
5) Amare è essere felici condividendo la nostra energia
6) Tutto il potere proviene da dentro
7) L'efficacia è la misura della verità


Attorno alla Stella si irradiano delle righe dritte, che rappresentano i fili e le corde di luce che mantengono il collegamento con tutti gli altri punti; attraverso questi fili scorre il potere di realizzazione dello Sciamano. Tutto lo spazio è poi racchiuso da cerchi concentrici, che rappresentano la conoscenza e la compassione che collegano gli uni agli altri. Si può pensare a queste linee come ai fili di una ragnatela, dove tutto è collegato, e che possono essere percorsi dallo sciamano nei suoi viaggi verso altre realtà vibratorie, alla ricerca delle risposte sulla sua vita.
L'Occhio di Kanaloa è un simbolo di armonia, di equilibrio e di guarigione, poiché racchiude in un unico insieme valori femminili, come il prendersi cura, e valori maschili, come il potere d'azione.
Il consiglio è di appendere una copia di questa immagine ad un muro della casa, o in macchina, affinché le onde emesse riempiano di vibrazioni positive e di amore l'ambiente e le persone.
Ogni volta che lo guardate soffermatevi a ricordare che siete parte della rete cosmica che unisce le sorti di tutti gli esseri viventi. Che ogni cosa è in intima relazione ed è inseparabile dalle altre. Che il mondo è un riflesso della nostra mente creatrice.



L'OCCHIO DI KANALOA NELL'USO DELLA RADIONICA


Prima di parlare di questo particolare simbolo, introduco brevemente il campo di studi chiamato Radionica.
Il principio da cui parte è che tutto è energia. L’energia è vibrazione, ed ogni vibrazione ha una forma a lei propria. La Radionica studia le forme d’onda, cioè la struttura delle energie emesse da particolari configurazioni geometriche. Questa particolare branca della conoscenza nasce con l’uomo, che ha sempre usato ogni genere di forma per sintonizzarsi coi piani superiori dell’esistenza. Pensate alle valenze mistiche dei solidi platonici, ai poteri misteriosi delle piramidi egiziane, ai sigilli sacri, ai talismani, alle decorazioni e ai rapporti numerici delle cattedrali, ai labirinti.

Nel 1930 venne formulata da Saxton Burr quella che è comunemente conosciuta come la teoria elettrodinamica della vita: tutte le forme fisiche sono tenute assieme e controllate da campi di energia elettromagnetica (un po’ quello che accade con la limatura di ferro quando entra in un campo magnetico). Questi campi vitali sono a loro volta organizzati da campi mentali o naturali che recano informazioni su come deve strutturarsi la materia. Questo campo informativo, che ordina la manifestazione fisica di ogni cosa e ne è alla base, è quello su cui agisce la Radionica che, quindi, non si occupa di inviare energia, ma di organizzare nel modo corretto il campo energetico, ad esempio, di una persona malata, o di un luogo. Attraverso strumenti più o meno sofisticati, l’operatore radionico riesce ad identificare patologie di vario tipo e, attraverso alcune manovre, a ristabilire l’equilibrio perduto, ovviamente agendo a distanza. Per fare questo ha bisogno di un “testimone”, ovvero di qualcosa che sia in rapporto col paziente: un capello, un indumento ecc. Una volta analizzato il testimone vengono fissate le “rate”, ovvero frequenze riequilibratici specifiche, insieme alle quali vengono inviati rimedi di vario genere (fiori di Bach, preparati omeopatici o fitoterapici e via dicendo). Tutto questo può essere effettuato senza mai venire a contatto diretto col paziente, che anzi può trovarsi in qualsiasi parte del globo. L’importante è stabilire un contatto attraverso qualcosa che sia energeticamente collegato alla persona da curare.
Esistono “rate” per moltissime malattie, per gli elementi, gli stati psicologici, gli ormoni, i veleni, i fiori di Bach, ecc. Tutto ha una sua frequenza caratteristica, espressa da un numero e da una forma. Così la Radionica può essere usata efficacemente per curare gli animali ed anche in agricoltura, per ovviare all’uso di pesticidi.

Lo sviluppo di questa ricerca ha una storia interessante, che attraversa esperienze ai confini fra magia, matematica e tecnologia. Prevede l’uso di strumenti dai più semplici ai più complessi, ed ultimamente sono stati fatti alcuni software per trasmettere ogni sorta di “informazione”. 
Il campo di uso della Radionica, oltre alla cura di malattie di ogni genere, riguarda anche la possibilità di ottenere benefici materiali: un lavoro, più soldi, una casa. Si può dire che gli strumenti radionici fungano da amplificatori delle naturali qualità mentali umane, rafforzatori energetici dell’intenzione. Difatti, la Radionica è una branca collaterale della più ampia Psionica, che studia i poteri della mente. In Radionica, fra l’altro, si fa uso di forme geometriche, regolari e non, per trasmettere messaggi strutturati nell’etere. Ogni forma ha la sua proprietà. Ad esempio l’esagono è un ottimo equilibratore delle energie ambientali, il rombo è un potente trasmettitore di rimedi curativi, ecc. Le forme usate sono moltissime, e fra tutte possiamo includere quello che gli hawaiani chiamano l’Occhio di Kanaloa. L’Occhio di Kanaloa è un simbolo di armonia, di equilibrio e di guarigione, poiché racchiude in un unico insieme valori femminili, come il prendersi cura, e valori maschili, come il potere d’azione.
Consiglio di appendere una copia di questa immagine ad un muro della casa, o in macchina, affinché le onde emesse riempiano di vibrazioni positive e di amore l’ambiente e le persone.

Ogni volta che lo guardate soffermatevi a ricordare che siete parte della rete cosmica che unisce le sorti di tutti gli esseri viventi. Che ogni cosa è in intima relazione ed è inseparabile dalle altre. Che il mondo è un riflesso della nostra mente creatrice.

A cura della Redazione Segnidalcielo

martedì 20 marzo 2012

IL MASSAGGIO NON E' COSA ORDINARIA

Il massaggio non è cosa ordinaria. Esso ha un enorme significato. Ci sono poche persone nate per massaggiare. Se tu sei una di quelle la tua energia può andare molto, molto in profondità. Però ci sono alcune cose che devi sempre ricordare mentre massaggi. La persona che massaggi non ha corpo. Concepiscila come senza corpo e il tuo massaggio andrà molto in profondità. Primo pensa alla persona come se non avesse corpo, e poi pensa te stesso come se non avessi corpo. Per corpo intendo che né lui né tu siete materia, entrambi siete energia. Quando due cose materiali si toccano, c’è una collisione. Quando due energie si toccano esse semplicemente si mischiano, si uniscono e si fondono l’una nell’altra. Non c’è collisione. Due corpi fisici sono destinati a collidere. Ogni volta che tocchi il corpo di qualcuno come corpo, e lui stesso si percepisce come corpo, ci sarà una difesa, una contrazione. L’armatura di difesa entrerà in azione. Allora la prima cosa è sentire che l’altro è semplicemente un'energia, tu anche sei un'energia. Dopodiché comincia a giocare con l’energia come se stessi suonando una chitarra. Fa che sia musica più che massaggio. Fa che sia gioco più che lavoro. Lascia che venga dal cuore più che dalla mente. La tecnica va conosciuta, ma poi dimenticata. Uno dovrebbe conoscere la tecnica e poi non preoccuparsi di essa. Essa si radica nell’inconscio e da lì funziona, ma tu muoviti attraverso l’istinto. In questo modo tu senti l’energia dell’altra persona, presenti te stesso come un fenomeno energetico, e poi due energie cominciano a giocare. Massaggio è quasi come amare. Massaggio non è semplicemente massaggio. Stai condividendo energia. E se tu non hai energia fluente dentro di te, presto diventerai stanco. E questo è molto rischioso. Non è stanchezza fisica che viene, quella non è importante. Dormirai, mangerai e essa se ne andrà. Ma il massaggio è una più profonda condivisione di energia. Quando stai massaggiando il corpo di qualcuno, non sono coinvolti soltanto i vostri corpi, ma due corpi sottili, due energie corporee, due bio-plasma. E a meno che tu non sia unito alla fonte, ti potresti trovare molto dissipato da ciò. Magari non immediatamente intanto che sei giovane. Anche per mesi, per anni potresti non accorgertene, ma un giorno di colpo sentirai che sei collassato. Per cui la comprensione è che prima uno dovrebbe lavorare su se stesso e dovrebbe diventare molto, molto centrato. Una volta che sei centrato, il tu non c’è più. Quando sei centrato, è la fonte che comincia a funzionare. E tu sei giusto un passaggio. Il cosmo comincia a fluire attraverso di te. E allora non c’è problema. Puoi condividere quanta energia tu vuoi e riceverai costantemente nuova energia. Non sei come un serbatoio di acqua senza sorgente. Sei come un pozzo che ha molte sorgenti. Man mano tiri fuori acqua, nuova acqua sta fluendo dentro, non puoi esaurirla. Di fatto tiri fuori acqua vecchia, marcia, stagnante e acqua viva e fresca entra dentro. In questo modo il pozzo è sempre felice… Per cui il massaggio, la guarigione e questi fenomeni sono molto sottili. E non è solo questione di conoscere la tecnica. La cosa più importante è come rimanere alla fonte, allora non esiste problema. Non mi preoccupa particolarmente se conosci o no la tecnica. Puoi semplicemente cominciare a giocare con il corpo di qualcuno e l’energia comincerà a scorrere. Allora ci saranno grandi benefici. Ma ci sarà vero beneficio quando anche la persona che stai massaggiando trae da ciò beneficio. Solo allora il beneficio è reale. Quando “terapista” e “paziente” sono entrambi beneficiati.

Osho, tratto da “The shadow of the whip” visto su http://laquerciabianca.blogspot.it/2010/10/il-massaggio-non-e-cosa-ordinaria.html


Il massaggio é qualche cosa che si comincia e non finisce mai, che continua e che diviene progressivamente più profondo, più elevato. Il massaggio è un'arte sottile, non si tratta soltanto di abilità, ma piuttosto di amore. Dapprima impari la tecnica e in seguito la dimentichi. Percepisci e crei dei movimenti attraverso questi sentimenti. Quando conosci profondamente il massaggio, il 90% del lavoro si fa attraverso l'amore, e il 10% attraverso la tecnica.
Basta il contatto, il contatto d'amore, perchè il corpo si rilassi. Se senti amore e comprensione per la persona che massaggi, se la vedi come energia di valore inestimabile, se lei sei riconoscente per la sua fiducia in te e per il fatto che ti lascia agire su di lei con la sua energia allora avrai sempre l'impressione di suonare uno strumento musicale. Il corpo intero diventa come i tasti dell'organo e sentirai in te la creazione di un'armonia. Non soltanto la persona che massaggi, ma anche tu sarai rilassato. Sii disponibile alla preghiera. Quando tocchi il corpo di una persona, sii disposto alla preghiera come se Dio stesso fosse presente, e tu semplicemente lo servirai. Lasciati andare con l'energia totale. Ogni volta che vedi fluire il corpo e che vedi l'energia costituire una nuova armonia, sentirai delle gioie senza precedenti e ti troverai in una meditazione profonda.
Massaggiando, massaggia soltanto. Non pensare a nient' altro.
Entra nelle tue dita , nelle tue mani, come se la tua esistenza stessa vi entrasse. Non accontentarti di un "toccare fisico".
La tua anima penetra nel corpo dell'altro e le tensioni più intense si sciolgono. Fanne un piacere, non un lavoro.
Fanne un gioco e divertiti.

sabato 17 marzo 2012

SOLITUDINE INTERIORE




Il terzo fattore scatenato dalle relazioni è il più profondo di tutti. È la nostra solitudine interiore. Possiamo passare la vita a fuggirla con tutti i mezzi possibili, ma prima o poi ne cadiamo vittime, per­ché è sempre lì, dentro di noi, in attesa di essere scatenata. Quando av­viene, la paura e il panico sono così estremi che ci sembra di morire. Possiamo trovarci faccia a faccia con la solitudine in maniera moderata quando l’altro non è come noi lo vorremmo. Questi so­no “piccoli abbandoni”. Ma ci colpisce con tutta la sua potenza quando l’altro ci lascia o ci rifiuta. Allora av­vertiamo un senso di vuoto e di panico che spesso sembra non avere alcun legame con la situazione che l’ha provocato. In realtà, è l’eco di un’esperienza di ab­bandono o tradimento nella prima in­fanzia, che ci ha sconvolti al punto che l’abbiamo seppellita nella memoria. 
Prima che occasioni per fronteggiare questa ferita in tutta la sua intensità, le relazioni sono un modo per evitarla. Nelle nostre fantasie, immaginiamo di trovare qualcuno che annullerà per sempre ogni possibilità di solitudine e tradimento. Siamo alla costante ricerca di questa persona e altrettanto costante è la nostra delusione quando la persona non si rivela all’altezza delle nostre aspettative. Quello che chiamiamo “amore” spesso è poco più di un tentativo per evitare la solitudine. Siamo alla ricerca di qualcuno che annulli quella sensazione di vuoto che ci accompagna da sempre. Ma la redenzione che cerchiamo nell’altro, dobbiamo trovarla dentro di noi. E può avvenire solo se riconosciamo la ferita dell’abbandono. Quando ce la poniamo di fronte con consapevolezza, il meccanismo di proiezione sull’altro si blocca e possiamo arrenderci e rimanere con il vuoto. Osho ha detto che riconoscere la nostra solitudine è un momento di accettazione fondamentale sulla via della meditazione. Se ci rilassiamo in questo vuoto, conosciamo una pace profonda. È fondamentale anche sulla via dell’amore e dell’intimità che desideriamo nella nostra vita.
Se esaminiamo la nostra vita di relazione attuale nella prospettiva di questi tre temi: vergogna, choc e abbandono, possiamo ricavare lezioni preziose per il nostro sviluppo emotivo e spirituale. In realtà non abbiamo molta scelta su quello che ci porta la vita. Le cose accadono. L’energia ci muove e noi la seguiamo. Ma comprendere questi tre aspetti del viaggio dell’anima dà forma e significato alla nostra esperienza. Invece di dare la colpa agli altri, di lamentarci o autocommiserarci, possiamo goderci il viaggio, comunque sia. A volte è pieno di gioia, altre doloroso, ma certamente non noioso.

Krishnananda

Da Osho Times n. 104 immagine da  http://blog.libero.it/mitica1977/7413408.html


Quando il corpo di dolore viene attivato da un abbandono tutto cio' che abbiamo represso nel tempo nel passato torna a galla in una volta sola abbiamo di fronte tutto il dolore complessivo di ogni abbandono
e ogni volta che reprimiamo questo dolore il bagaglio diventa sempre  piu' grande piu' pesante tutto cio' che non viene accettato si accumula, Quindi in situazioni che senti sofferenza emotiva puoi dire a cio' che senti


ascolta cio che senti e comunica a ciò che senti queste parole:



Io TI AMO e ti accetto in questo momento e MI DISPIACE di non averti accettato prima di adesso TI PREGO PERDONAMI......GRAZIE ....TI AMO


è possibile che ti venga voglia di piangere..piangi e accetta con amore le tue lacrime


ascolta cio che senti e comunica a ciò che senti queste parole:


Io TI AMO e ti accetto in questo momento e MI DISPIACE di non averti accettato prima di adesso TI PREGO PERDONAMI......GRAZIE ....TI AMO


è possibile che ti venga voglia di piangere..piangi e accetta con amore le tue lacrime


ripeti la procedure piu' e piu' volte fino a che ti senti piu' leggero e tranquillo


Ivano Antar Raja








venerdì 16 marzo 2012

LA SAGGEZZA FEMMINILE



Una saggeza dimenticata: quella delle streghe, delle donne sagge perseguitate dal potere maschile e dalla Chiesa, ce ne parla Homa.


È vero che oggi le donne hanno più libertà di espressione, ma questo non ci ha ancora restituito la saggezza femminile delle streghe. Esiste la possibilità, più che mai, ma deve ancora essere riscoperta. Le donne stanno rientrando nei giochi di potere della società. Un grande passo, ce n’è un grande bisogno. Ma la società in se stessa è stata per secoli una società maschile. E le donne, per rientrare in questo stato di cose, stanno diventando maschi. Questo ha in sé un aspetto liberatorio, ma è solo metà del viaggio. Sarebbe meraviglioso vedere la nascita di un essere umano integrato. Una storia d’amore interiore. La strega che fiorisce nel buddha.
Il femminile in se stesso è una porta verso il misticismo. Il femminile è la ricettività verso l’energia cosmica, l’amore che ci circonda, la nostra stessa essenza. La guarigione consiste nel riconnettersi con questa essenza. Si possono usare molte tecniche, molti metodi, ma il principio è lo stesso: la riconnessione. Quindi la rinascita delle streghe è la rinascita di una dimensione essenziale nel genere umano. E il compito non spetta solo alle donne. Uccidendo le streghe gli uomini hanno ucciso una dimensione in se stessi. Quanto dolore!
Nel passato la parola strega è stata associata spesso con l’idea di potere sul corpo e sulla mente, propri e degli altri, e sulle circostanze della vita. Da queste credenze sono scaturiti grande confusione, paura e un uso deviato dei poteri. In realtà la saggezza dimenticata ha più a che fare con la conoscenza del funzionamento della mente, di come l’energia fluisce nel corpo, di come la mente influenza il corpo e le circostanze intorno a noi. E più che altro ha a che fare con il mistero della consapevolezza in se stesso. Più consapevoli si diventa e più si diventa potenti. Il fatto stesso di vedere più chiaramente cosa accade nel momento presente permette in una certa misura di vedere quale sarà il suo effetto nel prossimo istante.
Diventando più consapevoli di se stessi, si possono dissolvere vecchi modelli energetici e comportamentali, e magicamente la vita si rivela all’improvviso in un modo nuovo. Anche la scienza sta iniziando a scoprire queste cose.
La “via” delle streghe è una profonda connessione con la natura, uno studio della perfezione della vita. La capacità di sentire l’energia che fluisce in ogni cosa, il rispetto per ogni essere vivente.
La forza dell’energia femminile negli esseri umani è amore, la qualità stessa dell’essere madre che trascende il mettere al mondo dei figli.
Un modo per riscoprire la saggezza delle streghe è entrare nel cuore. Il cuore vive nel presente e il mistero sta proprio lì. Sentendo, vedendo, ascoltando in piena consapevolezza si comincia a percepire l’energia in se stessa.
È il momento di ricordare questa saggezza dimenticata e onorare le donne che l’hanno portata con se attraverso i secoli, permettendole di rinascere.
Lasciando andare le ferite del passato, i traumi delle repressioni e della violenza, la lotta per il potere tra uomo e donna.
La vera energia femminile ha bisogno di riemergere nel genere umano, nell’uomo come nella donna. Questo è il risveglio del buddha, il fiorire dell’amore, l’integrazione.
Homa

Da Osho Times maggio 2007
immagine da  link

I CHAKRA NEL TANTRA




Nell’uomo il muladhara è maschile e lo svadhistana femminile. Nella donna il muladhara è femminile e lo svadhistana maschile, e così via. Nei sette chakra, fino al sesto, la dualità rimane; il settimo è non–dualistico. Ci sono tre coppie dentro di te: muladhara e svadhistana si devono unire; manipura e anahata si devono unire; visuddha e ajna si devono unire.

Il primo centro, il muladhara, è maschile nell’uomo. Anche mentre stai facendo l’amore con una donna, dice il Tantra, ricordati l’interiorità. Fai l’amore con la donna all’esterno, ma ricorda l’interno. Lascia che la tua consapevolezza si muova verso l’interno; dimentica completamente l’esteriore. Nel momento dell’orgasmo dimentica completamente la donna o l’uomo. Chiudi gli occhi e stai dentro di te, e fai che sia una meditazione. Quando l’energia è in movimento, cogli l’opportunità. Questo è il mo­mento in cui puoi avere un contatto, un viaggio all’interno.
Di solito è difficile guardare all’interno, ma in un momento d’amore... un vuoto, e tu non sei più lo stesso. In un momento d’amore sei al tuo massimo. Quando viene l’orgasmo, tutta l’energia del tuo corpo vibra nella danza: ogni cellula, ogni fibra sta danzando con un ritmo e un’armonia sconosciuti nella vita ordinaria. Questo è il momento: questo momento di armonia, usalo come un passaggio verso l’interno. Quando fai l’amore, diventa meditativo, guarda all’interno.
In quel momento si apre una porta. È questa l’esperienza tantrica. E il Tantra dice che ti senti felice solo perché quella porta si apre e qualcosa della tua beatitudine interiore fluisce verso di te. Non proviene dalla donna esteriore, non proviene dall’uomo esteriore, ma dal tuo centro più intimo. L’esterno è solamente una scusa.
Se, facendo l’amore, diventi meditativo – diventi silenzioso, cominci a guardare all’interno, chiudi gli occhi, dimentichi l’uomo o la donna esteriori – allora accade. Il muladhara, il tuo centro maschile interiore, comincia a muoversi verso il centro femminile – il centro femminile per te è lo svadhistana – e accade un rapporto interiore. Questo è il meccanismo della tua celebrazione interiore. E nel momento in cui muladhara e svadhistana si incontrano, si libera energia. Proprio come si libera energia quando ami la tua donna, quando lo svadhistana e il muladhara si incontrano viene liberata energia e questa colpisce il centro superiore, il manipura. 
Il manipura è maschile, l’anahata è femminile. Quando hai raggiunto l’armonia del primo incontro del tuo uomo e della tua donna interiori, un giorno all’improvviso accade il secondo. Non devi fare niente, è semplicemente l’energia liberata dal primo incontro a creare la possibilità per il secondo. E quando energia è creata dal secondo incontro, questa crea la possibilità per il terzo.
Il terzo incontro avviene fra visuddha e ajna. E quando avviene il terzo incontro, viene creata energia per il quarto, che non è un incontro, che non è un’unione, ma unità. Sahasrara è solo, non c’è maschile-femminile. Adamo ed Eva sono scomparsi l’uno nell’altra, totalmente, assolutamente. L’uomo è diventato la donna, la donna è diventata l’uomo: ogni divisione svanisce. Questo è l’incontro assoluto, eterno. Questo è quello che gli indù chiamano satchitananda. Questo è ciò che Gesù chiama ‘il regno di dio’. 
In effetti, il numero sette è stato usato da tutte le religioni. I sette giorni sono simbolici, e il settimo giorno è la festività, il giorno santo: dio lavorò per sei giorni, e il settimo si riposò. Dovrai lavorare su sei chakra, il settimo corrisponde allo stato di profondo riposo, di estremo riposo, di assoluto rilassamento – sei arrivato a casa.
Con il settimo chakra tu scompari come parte di una dualità; tutte le polarità, tutte le distinzioni scompaiono. La notte non è più notte, il giorno non è più giorno. L’estate non è più estate, e l’inverno non è più inverno. La materia non è più materia, e la mente non è più mente – sei andato oltre. Questo è lo spazio trascendente che Buddha chiama nirvana.
Questi tre incontri interni e il raggiungimento del quarto hanno anche un’altra dimensione. Vi ho parlato molte volte di quattro stati: sonno, sogno, veglia, turiya. Turiya indica “il quarto”, ciò che è oltre. Questi sette chakra, e il lavoro attraverso di essi, hanno una corrispondenza anche con questi quattro stati.

Il primo incontro fra muladhara e svadhistana è simile al sonno. L’incontro avviene, ma non ne puoi essere molto consapevole. Ne godrai, sentirai una profonda freschezza nascere in te. Sentirai un grande riposo, come se avessi dormito profondamente; ma non sarai in grado di coglierlo con precisione, c’è molto buio. L’uomo e la donna si sono incontrati dentro di te, ma si sono incontrati nell’inconscio. L’incontro non è avvenuto alla luce del giorno, ma nella notte buia. Certo, il risultato si sentirà, le conseguenze si vedranno. Sentirai improvvisamente una nuova energia in te, una nuova radiosità, un nuovo splendore. Avrai un’aura. Perfino gli altri potrebbero cominciare a percepire una certa qualità di presenza in te, una vibrazione. Ma tu non sarai veramente attento a ciò che sta accadendo. Quindi, il primo incontro è come il sonno.
Il secondo incontro è come il sogno: quando manipura e anahata si incontrano, il tuo incontro con la donna interiore è come se avvenisse in un sogno. Certo, puoi averne un vago ricordo. Proprio come al mattino puoi ricordarti il sogno che hai fatto la notte precedente, ricordi frammentari, alcuni sprazzi; forse hai dimenticato qualcosa, forse non ricordi tutto, ma il ricordo esiste.

Il secondo incontro è come un sogno. Ne diventerai più consapevole. Comincerai a sentire che qualcosa sta accadendo. Comincerai a sentire che stai cambiando, che è in atto una trasformazione, che non sei più la persona di un tempo. E con il secondo incontro inizierai a essere consapevole del fatto che il tuo interesse nella donna esteriore sta diminuendo. Il tuo interesse nell’uomo esteriore non è più come prima. 
Anche con il primo incontro ci sarà un cambiamento, ma non ne sarai consapevole. Potresti cominciare a pensare che non sei più interessato alla tua donna, ma non sarai in grado di comprendere che non sei interessato ad alcuna donna. Potrai pensare di essere stanco della tua donna e di poter essere più felice con un’altra; che ci voglia un cambiamento, un tipo diverso di donna. Questa sarà solo una supposizione. Con il secondo incontro comincerai a sentire di non essere più interessato alla donna o all’uomo, il tuo interesse si sta rivolgendo all’interno.

Con il terzo incontro diventerai perfettamente consapevole. È come svegliarsi. Visuddha che incontra ajna… diventerai perfettamente consapevole, l’incontro avviene alla luce del giorno. Oppure lo si può esprimere in questo modo: il primo incontro avviene nel buio, in piena notte; il secondo incontro avviene al crepuscolo fra il giorno e la notte; il terzo incontro avviene in pieno giorno, sei pienamente sveglio, all’erta, tutto è chiaro. Ora sai che hai finito con l’esteriore. Questo non significa che lascerai tua moglie o tuo marito, semplicemente non c’è più l’infatuazione. Certamente la donna che ti ha aiutato finora è una grande amica, l’uomo che ti ha portato fin qui è un grande amico: proverai riconoscenza. Comincerai a essere grato e compassionevole nei confronti dell’altro. È sempre così: la comprensione porta con sé la compassione. All’inizio, comincerai a sentire che il tuo interesse nell’altro si sta allentando. Sarà un fenomeno fievole, oscuro, come guardare attraverso un vetro scuro, in un mattino molto nebbioso. Poi, le cose diventano un po’ più chiare, come in un sogno; la nebbia non è così fitta. E infine sei completamente sveglio. È accaduto: la donna interiore ha incontrato l’uomo interiore. La bi­po­larità non esiste più, di colpo sei uno. La schizofrenia è scomparsa; non sei più diviso.
Con questa integrazione diventi un individuo. Prima non lo sei, sei una folla: sei molte persone insieme… All’improvviso l’ordine torna dentro di te. E quando tu sei in ordine, l’intera esistenza è in ordine. Quando sei un individuo – quando la tua divisione è scomparsa e tu sei di nuovo integro – allora ogni cosa sarà integra. Sembrerà molto paradossale, eppure dev’essere detto: l’individuo è l’universo. Quando sei diventato un individuo, all’improvviso ti accorgi di essere l’universo. Finora hai pensato di essere separato dall’esistenza. Adesso non puoi più farlo.

Alcune cose ancora: vi ho detto che il muladhara dev’essere rilassato, solo allora l’energia si può muovere verso l’alto, verso l’interno. E verso l’interno e verso l’alto significano la stessa cosa; verso l’esterno e verso il basso hanno lo stesso significato. L’energia si può muovere verso l’interno o verso l’alto solo quando il muladhara è rilassato. Quindi la prima cosa da fare è rilassare il muladhara.
Tu mantieni il tuo centro sessuale molto teso. La società ti ha reso molto consapevole del tuo centro sessuale: ti ha fatto diventare ossessionato dal sesso, e così lo trattieni, strettamente. È facile accorgersene: stai sempre trattenendo il tuo organo genitale molto strettamente, come se avessi paura di perdere qualcosa, se ti rilassi.
Rilassalo, lascialo a se stesso. Non aver paura: è la paura che crea tensione. Abbandona la paura. Il sesso è bello: non è un peccato, è una virtù. Quando penserai al sesso come a una virtù, sarai in grado di rilassarti. 
Come rilassare lo svadhistana... è il centro della morte: non aver paura della morte. Queste sono le due paure che hanno dominato l’umanità: la paura del sesso e la paura della morte. Entrambe sono pericolose, perché non ti hanno permesso di crescere. Abbandonale entrambe.

Il terzo chakra è manipura; è carico di emozioni negative. Questo è il motivo per cui il tuo stomaco è sottosopra, quando sei emotivamente di­sturbato, il manipura viene immediatamente coinvolto. In tutte le lingue del mondo ci sono espressioni come “non riesco a digerirlo”. È letteralmente vero. Talvolta, quando non riesci a digerire una certa cosa, cominci a sentire nausea; vorresti vomitare. Effettivamente, qualche volta accade – il vomito psicologico. Le emozioni negative: rabbia, odio, gelosia, e così via, sono state tutte represse; il tuo manipura è troppo sovraccarico. Queste emozioni represse non permettono che l’energia salga; hanno l’effetto di una pietra: il tuo passaggio è bloccato. Encounter, Gestalt e simili terapie, operano tutte senza saperlo sul manipura. Esse cercano di provocare la rabbia che è in te, cercano di provocare la tua gelosia, la tua avidità; provocano la tua aggressività, la tua violenza, così che affiori in superficie, venga a galla. Questo ha fatto la società: ti ha abituato a reprimere tutto ciò che è negativo, e fingere che tutto sia positivo. Ebbene, entrambe le cose sono pericolose. Fingere il positivo è falsità, ipocrisia, e reprimere il negativo è pericoloso: è velenoso, avvelena il tuo organismo. 
Il Tantra dice: esprimi il negativo e lascia spazio al positivo. Se insorge la rabbia, non reprimerla; se insorge l’aggressività, non reprimerla. Il Tantra non dice di andare, e uccidere qualcuno. Dice però che ci sono mille modi di esprimere le emozioni represse. Puoi semplicemente andare nella foresta e gridare, urlare – la Terapia Primal non è altro che terapia delle urla, una terapia di scarica, catartica. Primal, Encounter e Gestalt sono di grande aiuto per rilassare il manipura. Una volta che il manipura è rilassato, nasce un equilibrio tra positivo e negativo. E quando positivo e negativo sono equilibrati, il passaggio è aperto; allora l’energia si può muovere verso l’alto.

Il quarto chakra è anahata. Il problema connesso al quarto chakra è il dubbio. Se sei una persona dubbiosa, il tuo quarto chakra resterà chiuso. La fiducia lo apre. Quindi qualsiasi cosa crei il dubbio distrugge il tuo cuore. È il chakra del cuore, l’anahata. La logica portata all’estremo, le argomentazioni, la troppa razionalità – troppo Aristotele in te – tutte queste cose distruggono l’anahata. La filosofia, lo scetticismo lo distruggono. Se vuoi aprire l’anahata devi avere più fiducia. La poesia è più utile della filosofia, e l’intuizione è più utile della ragione, e sentire è più utile che pensare. Quindi dovrai spostarti dal dubbio alla fiducia, solo allora il tuo anahata si aprirà, e sarà in grado di ricevere l’energia maschile dal manipura. Anahata è femminile. Con il dubbio si chiude, con il dubbio diventa frigido, inaridisce; non può essere penetrato dall’energia maschile. Con la fiducia si apre
.
Poi viene il quinto chakra: visuddha. La non–creatività, l’imitare, lo scimmiottare, tutto ciò danneggia questo centro. Visuddha viene distrutto dal copiare. Non essere un imitatore, non essere solo una copia. Non tentare di diventare un Buddha o un Cristo. Guardati dai libri come L’Imitazione di Cristo di Tommaso da Kempis. Stai attento. Nessuna imitazione ti sarà d’aiuto. Visuddha viene distrutto dalla non–creatività, dall’imitazione; ed è rinforzato dalla creatività, dall’espressione, dal trovare il tuo stile di vita, dall’avere abbastanza coraggio per “fare le tue cose”. Arte, canto, musica, danza, inventiva – tutte cose utili. Sii inventivo – qualsiasi cosa tu faccia, cerca di farla in un modo nuovo. Mettici un po’ di individualità, mettici davvero la tua firma. Anche pulire il pavimento, cuocere il cibo, può essere fatto in modo personale. Puoi mettere creatività in tutto ciò che fai; dovrebbe essere così. Se sei creativo visuddha si aprirà.

E solo quando visuddha si apre, l’energia può salire ad ajna, il centro del terzo occhio, il sesto chakra.  Questo è il processo. Prima pulisci ogni centro, purificalo, stai attento a ciò che può danneggiarlo, e aiutalo a funzionare in modo naturale. I blocchi vengono rimossi… l’energia scorre.

Oltre il sesto c’è sahasrara, turiya, il loto dai mille petali. E allora fiorisci.
L’uomo è un albero: muladhara è la radice e sahasrara è la fioritura. Il fiore è sbocciato, la tua fragranza si libera nel vento. Questa è l’unica preghiera; questa è la sola offerta ai piedi del divino. Dei fiori presi a prestito non serviranno, né serviranno fiori rubati agli alberi; tu devi fiorire e offrire i tuoi fiori.  Questa è la mappa interiore dell’alchimia del Tantra. L’energia può cominciare a muoversi in ogni momento; tu devi solo portare un po’ di meditazione nel tuo fare l’amore, un po’ di interiorità. Il Tantra non è contrario al fare l’amore, ricorda. Questo va ripetuto sempre e di nuovo. È completamente a favore, ma non si limita a questo. È il primo gradino della scala, una scala a sette gradini. L’uomo è una scala. Il primo gradino è il sesso e il settimo gradino è sahasrara – il samadhi. Il primo gradino è unito al samsara, il mondo, il settimo al nirvana, ciò che è oltre. Con il primo gradino, ti muovi in un circolo vizioso di nascite e morti; ripetitivo.
Con il settimo gradino, vai oltre la nascita e la morte. La vita eterna è tua… 

tratto da: Osho, Tantra: la Comprensione Suprema ed. Bompiani



Tantra
Tantra
La comprensione suprema
Osho

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giovedì 15 marzo 2012

I 7 SPECCHI ESSENI







IL PRIMO E SECONDO SPECCHIO ESSENO DEI RAPPORTI





Gli antichi Esseni forse identificarono meglio di chiunque altro il ruolo dei rapporti umani, riuscendo a dividerli in categorie. 
E’ da distinguere fra 7 misteri corrispondenti ai vari tipi di rapporto che ciascun essere umano avrebbe esperimentato nel corso della sua vita di relazione. Gli Esseni li hanno definiti “specchi” e ci fanno ricordare che in ogni momento della nostra vita la nostra realtà interiore ci viene rispecchiata dalle azioni, dalle scelte e dal linguaggio di coloro che ci circondano. 


Il primo specchio dei rapporti è quello della nostra presenza nel momento. Il mistero del Primo specchio è incentrato su cosa noi inviamo nel momento presente, alle persone che ci stanno accanto. Quando ci troviamo circondati da individui e modelli di rapporto di comportamento in cui domina l’aspetto della rabbia o della paura, lo specchio funziona in entrambi i sensi, potrebbe invece trattarsi di gioia, estasi e felicità, ciò che vediamo nel primo specchio è l’immagine di quello che noi siamo nel presente. Chi ci è vicino ce lo rimanda, rispecchiandoci. 
Il secondo specchio esseno, dei rapporti umani, ha una qualità simile alla precedente ma è un po’ più sottile. Anziché riflettere ciò che siamo, ci rimanda ciò che noi giudichiamo nel momento presente. Se siete circondati da persone, i cui modelli di comportamento vi provocano frustrazione o scatenano la vostra rabbia o astio e se percepite che quei modelli non sono vostri in quel momento, allora chiedetevi: Mi stanno mostrando me stesso nel presente? Se potete onestamente rispondervi con un no c’è una buona probabilità che vi stiano invece mostrando ciò che voi giudicate nel momento presente. La rabbia, l’astio o la gioia che voi state giudicando. 
Pensiamo a quando varie persone impersonano gli stessi modelli per voi esprimendo rabbia ed astio. Vi è mai capitato di essere irritati o ansiosi di arrivare da qualche parte e di salire in macchina rendendovi conto che avete fatto continuamente delle scelte sbagliate: in banca avete scelto la fila più lenta, avete sbagliato la rampa di accesso nel raccordo stradale, e ora mentre guidate vi ritrovate dietro a macchine che vanno a 50 Km all’ora in una strada dove si potrebbe andare a 100? Può darsi che quelle persone vi stiano riflettendo ciò che siete in quel momento. 
Parleremo della realtà riflessa fra qualche minuto. 
Spesso il mistero del primo specchio rappresenta esattamente ciò che sta succedendo A volte siamo in presenza di persone che ci rimandano come siamo in quel momento e altre volte non è così. Allora la gente dice che gli specchi non funzionano. 
Invece funzionano! Se abbiamo la saggezza di comprendere cosa ci stanno dicendo. 
Alcuni anni fa ho avuto la rarissima possibilità di vedere entrare nella mia vita tre persone diverse durante lo stesso mese. Avrebbe dovuto essere un segno premonitore abbastanza chiaro per me! Quando tre nuovi rapporti umani, diversi fra loro, si presentano durante lo stesso mese, è come una bandierina che dice: “ Qui sta per accadere qualcosa! Credeteci! 
Uno era un potenziale rapporto amoroso 
Un altro era un potenziale rapporto d’affari. 
Il terzo era un misto di amicizia e di lavoro. 
Fu ciascuna di quelle tre persone a venire da me, ognuno di loro mi aveva cercato. Questo avrebbe dovuto essere il secondo segno. 
Il rapporto amoroso riguardava una persona con cui avevo lavorato; avevamo passato molto tempo insieme scoprendo vari interessi comuni e, stare con lei, aveva senso per me. Non era tanto una potente attrazione magnetica, quanto la cosa giusta da fare. 
Il secondo rapporto, quello d’affari, era molto interessante. Ero occupatissimo a svolgere seminari a tempo pieno in quel momento e una persona, un uomo, venne da me offrendosi di curare gli aspetti logistici del mio lavoro, il che mi avrebbe permesso di fare altre cose, che mi premevano di più, mentre lui avrebbe potuto svolgere compiti che gli riuscivano facili. Sembrava una buona idea. 
Il terzo rapporto era di amicizia e quasi di affari e riguardava un bravissimo falegname che si offrì di prendersi cura della mia casa nel Nuovo Messico Settentrionale durante l’autunno successivo quando avrei condotto un gruppo in Egitto. 
In effetti avevo già cominciato a cercare qualcuno che abitasse nella mia proprietà, quindi anche quella mi sembrò una cosa giusta da fare. 
L’uomo mi disse che gli sarebbe piaciuto stare da me in cambio di servizi di falegnameria e di custodia della casa. 
Tutto mi accadde quasi contemporaneamente in un periodo della mia vita in cui ero veramente molto impegnato. 
Io decisi di farlo e in quello stesso mese ciascuno delle tre persone che erano entrate nella mia vita, ognuna di loro cominciò a farmi impazzire. Mi facevano veramente imbestialire. C’era un modello che mi si era presentato varie volte nella mia vita. Quando le cose mi rendevano furioso, io usavo la logica e mi dicevo: “Beh, sei solo stanco, hai viaggiato molto, sei sotto pressione, in questo momento, prenditi un’altra settimana di tempo forse due, per vedere come vanno le cose.” Quindi partivo – e l’ho fatto anche con quelle persone. Facevo un viaggio, tornavo una decina di giorni dopo e tutto era come prima, e allora ripartivo. 
Avevo una routine a quell’epoca. Facevo un viaggio, tornavo all’aereoporto di Albuquerque, mi fermavo al bancomat per prelevare dei contanti, andavo a prendere i miei animali dal veterinario che li aveva in custodia, tiravo fuori l’auto dal parcheggio, facevo il pieno e guidavo per quattro ore fino a casa nel Nuovo Messico del Nord. 
Durante quello specifico viaggio iniziai la solita routine e non andai molto lontano perché, arrivato al Bancomat dell’aereoporto di Albuquerque, alle 5 di pomeriggio, mi vidi recapitare il messaggio che sul mio conto non c’era più niente. 
Sapevo che si trattava di un errore e che il conto era ben fornito, perché mi era appena stato concesso un permesso di costruzione per un’attività da realizzare sulla mia proprietà ed avevo molti soldi a disposizione per questo. Quindi decisi che avrei verificato tutto il lunedì mattina successivo. 
Gregg Braden: Camminare tra i mondi 23
Guidai fino a casa e il lunedì mattina, puntualmente chiamai la banca dove mi dissero che non solo non c’era denaro sul conto ma che avevo anche 71 assegni scoperti e che per ciascun assegno c’era una penale da pagare. 
Poi mi chiesero quando sarei potuto passare in banca a discutere la situazione. 
Ci andai immediatamente 
Uno di quegli assegni era all’ordine del mio caro amico Jerry Home e questo è il modo in cui ci siamo conosciuti. “Tu sai la storia Jerry”5
Andai in banca e chiesi cos’era successo. Mi risposero che c’era stato un prelievo per mezzo di un bonifico telegrafico, che non era stato autorizzato da me, nonostante la banca avesse creduto il contrario e che tutto il denaro era stato prelevato fino all’ultimo centesimo. Quindi gli assegni che avevo già emesso erano scoperti e mi erano stati addebitati. 
Quando qualcosa del genere accade non c’è nessun senso nel razionalizzare. Non si può farci niente. 
Siccome non avevo neanche i soldi per fare benzina e per riprendere i miei animali dal veterinario, fui costretto a cercare di rendermi conto pienamente di cosa mi stava succedendo. Ricordo di aver pensato: “Santo cielo! Qui sta succedendo qualcosa di grosso”. Avevo appena terminato di svolgere una serie di seminari nel Nord Ovest del Pacifico durati circa un mese e gli organizzatori di quei programmi mi stavano dando mille ragioni per cui non c’erano ancora fondi per pagarmi. Nel frattempo l’uomo che viveva nella mia proprietà in cambio di lavori di falegnameria – questo è un argomento veramente molto delicato per me – diciamo che aveva scelto uno stile di vita che non solo non corrispondeva a quello della nostra proprietà, ma era anche illegale nello Stato del Nuovo Messico ed io gli avevo chiesto di cambiare stile di vita. 
Quindi tutte quelle cose mi accadevano contemporaneamente ed io mi sono detto: “Ebbene, se è vero che gli specchi funzionano, ovviamente me ne vengono presentati alcuni in questo momento. Cosa mi stanno dicendo?” Sono così andato a fare una passeggiata – non avevo molta scelta quel giorno – in una bellissima strada che da casa nostra si inoltra per circa quattro miglia fino alle gole del Rio Grande ed è un meraviglioso santuario naturale. Lungo quella strada c’è un’enorme montagna, chiamata il “Pick”. 
Gli indiani raccontano un sacco di storie su quella montagna sacra che segna la fine dei loro terreni di caccia. Avevo immaginato dei libri e condotto interi seminari su quella strada e poi ero andato a casa e li avevo trascritti al computer. 
Mi chiesi nuovamente: “Se gli specchi funzionano, che aspetto di me stanno riflettendo queste persone?” Sapevo che avrei dovuto trovare un filo conduttore comune- Quindi cominciai ad analizzare cosa rappresentava per me ciascuno di quei rapporti. Analizzai molte possibilità e quando ebbi finito sapevo che ciascun rapporto era collegato ad elementi di onesta, integrità e fiducia. Quindi mi sono detto: “Se questo specchio è vero, se queste persone stanno riflettendo tali modelli di comportamento, mi stanno forse mostrando che in qualche modo io manco di onestà, di integrità o di fiducia?” 
Ed ancora prima che io formulassi quella frase ero certo che non fosse così, perché quelle erano proprio le qualità che applicavo nel mio lavoro. Esattamente quelle. Allo stesso tempo ebbi un’illuminazione, così potente e sottile che mi fece realizzare questo: Gli specchi non mi stavano mostrando – come avevo pensato – un riflesso di ciò che io ero nel momento presente, mi stavano invece proponendo un’immagine più sottile: lo specchio di ciò che io 
giudicavo in quel momento, lo specchio di come giudicavo, proprio in quel momento. Solo questo. 
Avevo in me una fortissima carica su l’onestà, integrità e fiducia,. Era una carica tale che non ero disposto a permettere che esistesse in altre persone. Quando avete una carica emotiva su qualcosa, che cosa vi promette? Promette che la incontrerete nella vita. Io avevo quella carica. 
Ciascuna delle tre persone che erano entrate nella mia vita – ora lo so – era un potente ed abile maestro che impeccabilmente ha retto uno specchio davanti a me riflettendo le mie cariche più potenti. Il processo fu relativamente breve, anche se sarebbe potuto durare per anni. Forse era stato davvero così, forse quegli specchi mi erano già stati mostrati per molto tempo a dei livelli tanto sottili che non li avevo riconosciuti. Poi erano divenuti sempre meno impercettibili, fino a che successe qualcosa che non avevo potuto ignorare. 
In quel momento della mia vita mi fu mostrato quello specchio, in quel momento avevo davanti a me il secondo mistero dei rapporti umani ciò che giudichiamo nel momento presente. 
A proposito dell’uomo che si era offerto di organizzare i miei seminari, l’attimo in cui ci eravamo conosciuti a casa di un comune amico in California del Nord, era successo qualcosa di interessante. Non ci eravamo ancora incontrati di persona. Avevamo solo parlato per telefono e appena lo vidi gli posi una domanda che faccio raramente: “Qual è la sua data di nascita?” Rispose “28 giugno 1954”. Ed io ne fui molto stupito perché era anche la mia! Lo stesso giorno, mese e anno! 
Anch’io come tutti quelli del segno del Cancro vivo in un mondo fatto di sentimenti, sono un doppio segno del Cancro e questo significa il doppio di sentimenti, inoltre ho 5 o 6 pianeti nella dodicesima casa, tutti nel segno del Cancro, quindi il mio mondo è un mondo di sentimenti. Il mio sentiero di vita è stato quello di conciliare il sentimento con il mondo accademico e scientifico attraverso il lavoro nelle imprese e nelle università. Ho guardato in faccia quell’uomo e gli ho detto che, sicuramente anche lui, aveva avuto le stesse esperienze. Un altro uomo del Cancro! Che fantastica persona con cui entrare in affari!. Lui allora mi guardò direttamente negli occhi e mi disse qualcosa di cui non tenni conto perché stavo usando la logica. “Ah, io sono il suo gemello negativo” mi rispose. Io non ascoltati, perché la logica mi diceva “Sta solo scherzando”, però provavo una strana sensazione qui, anche con l’uomo che si trasferì nella mia proprietà per prendersene cura in cambio di ospitalità provai una certa sensazione ma non ci feci attenzione, perché la mia logica diceva: non lo conosci nemmeno, perché lo giudichi? 
Anche nel rapporto amoroso provai una certa sensazione e la mia logica mi disse: Beh, quella sensazione ti viene dall’ultima volta in cui hai sofferto, quindi dai una possibilità a questo nuovo rapporto!. 
La ragione per cui vi racconto queste storie è che in ciascuna di esse provai una sensazione immediata e che ciascuna mi procurò più di una lezione, come ho detto anche ad altri che hanno trovato questi esempi molto stimolanti. Era una lezione di cui non mi importava in quel momento. 
Durante la settimana in cui io riconobbi il modello del giudizio e cioè che ciascuna di quelle persone era un maestro nel rispecchiarmi le cose che giudicavo, ogni altro rapporto che esisteva in virtù del giudizio critico, iniziò a scomparire dalla mia vita. E’ un effetto a catena. Ve lo dico perché so che funziona proprio così. Se vivete un certo modello in un area della vostra vita, esso rispunta anche altrove e una volta che viene guarito ed appianato, anche in una sola aerea, guarisce dappertutto, simultaneamente, perché la nostra natura 
è oleografica. La consapevolezza funziona così: si riflette su moltissimi livelli diversi. 
Il rapporto con l’uomo che si era offerto di entrare in affari con me non funzionò affatto, anche se io sentivo di avergli dato ampie opportunità. 
In effetti però funzionò bene perché mi offrì uno specchio, anche se non sapevo cosa mi stava mostrando. Quindi un bel giorno chiamai quell’uomo al telefono e gli dissi: “Non intendo più lavorare con te”. La conversazione in realtà fu un po’ più elaborata, ma non voglio dilungarmi troppo. Riagganciai il ricevitore e nel farlo mi resi conto di aver appena disdetto tutti i miei programmi, tutte le mie fonti di reddito e per i 6 mesi successivi. Era un sabato pomeriggio e passai tutto il resto del giorno e la domenica a riflettere sul da farsi. La domenica sera trovai sulla segreteria telefonica il messaggio di una donna che non conoscevo che aveva sentito parlare dei miei seminari da amici comuni e che mi chiedeva di richiamarla. 
Mi disse che era interessata a sponsorizzarmi e a creare programmi per me in tutto il paese se accettavo di collaborare con lei. La prima cosa che le chiesi fu: “Qual è la sua data di nascita?” Lei disse “28 giugno 1954”. E’ una storia vera. La mia prima reazione fu di chiudere la comunicazione ma non riuscii a farlo e le raccontai tutta la storia. Lei mi chiese se intendevo dare una possibilità alla sua proposta. Questa volta feci attenzione a cosa sentivo e c’era qualcosa di diverso, perciò dissi di sì. 
Oggi quella donna è coordinatrice di seminari, svolge laboratori per conto suo ed ha scritto molti libri. Si chiama Joan Carrol Cornak, se la conoscete. 
Io non ho permesso al primo rapporto di inquinare il secondo perché sono riuscito ad aver fiducia in ciò che sentivo e a capire il significato della sensazione che provavo e si è realizzato fra noi un rapporto molto forte. Ed è stato attraverso quella persona che ho incontrato Melissa. 
Riassumendo, è interessante come funzionano queste cose, attraverso il secondo specchio del giudizio critico, mi è stato mostrato quali erano le mie più grosse cariche. Non tanto cosa io ero, quanto ciò che io giudicavo nel momento presente ed ho imparato una grande lezione sul discernimento e sulla fiducia. 
E’ stata una lezione relativamente poco gravosa in paragone di ciò che è venuto immediatamente dopo, perché ho cominciato ad avere a che fare con creditori, contratti ecc. E attraverso il mio potere di discernimento, ho evitato seri problemi potenziali. Quindi vi invito a passare in rivista le vostre vite, le persone che vi sono più care, perché sono quelle che fanno da calamita, siano esse relazioni amorose oppure rapporti di famiglia – questi ultimi non ci è dato di sceglierceli. Osservate le caratteristiche che le persone usano nel premere i vostri bottoni e chiedetevi: “Mi stanno mostrando me stesso nel momento?” Se la risposta onesta è “No”. Allora chiedetevi questo: “Mi stanno mostrando ciò che io giudico nel momento?” La risposta potrebbe sorprendervi. 
tratto dalla trascrizione della  videoconferenza "Camminare tra i mondi" gragg braden

vedi anche 

http://altrarealta.blogspot.com/2011/06/il-terzo-e-il-quarto-specchio-esseno.html

http://altrarealta.blogspot.com/2011/06/il-quinto-specchio-esseno.html