sabato 15 dicembre 2012

PSICOSINTESI: VISUALIZZAZIONI

Il Faro
Immaginate di essere su una piccola nave in alto mare, di notte. C’è una tempesta, e la pioggia batte sul ponte. Sulla nave si balla paurosamente. Potete sentire il freddo del vento e la pioggia che vi batte in faccia, e percepite immaginativamente anche la stanchezza dei muscoli e la difficoltà di lottare col timone. Vi sentite persi e in balia delle onde. Ora, in lontananza, potete vedere un punto di luce, che viene da un faro. Questa luce diventa per voi un punto di riferimenti che accogliete con fiducia e sollievo. Ora sapete in che direzione andare. Vi concentrate sul faro e ne visualizzate la luce che irradia in tutte le direzioni, per aiutare persone che hanno perso l’orientamento, per guidare tutti coloro che ne hanno bisogno. LA tempesta continua ad imperversare, il vento ulula, cade la pioggia, la notte è molto scura. Ma il faro è solido e luminoso . Ora vi concentrate sul faro. Ne percepite la stabilità e la luce. Vedete ondate sempre più potente abbattersi minacciosamente sullo scoglio dove si trova il faro, e sul faro stesso, che però rimane immobile e luminoso nella notte. Continuando a visualizzarlo, assimilate la solidità e la forza che il faro rappresenta, sentite dentro di voi un punto di riferimento indistruttibile.


La Crisalide
Immaginate un bruco. Potete osservarlo mentre striscia sull’albero sul quale vive. Attaccandosi a un ramo dell’albero, il bruco comincia a formare un bozzolo. Gradualmente si avviluppa di fili d’oro fino a che non completamente nascosto alla vostra vista. Osservate il bozzolo. Ora immaginate di trovarvici dentro. Circondati dalla sofficità della seta, riposate nel calore dell’oscurità. Siete solo vagamente coscienti, cosicchè non vi rendete conto chiaramente di ciò che sta capitando, ma in questa quiete apparente sentite che è all’opera un’intelligenza misteriosa. Finalmente il bozzolo si apre, e attraverso uno spiraglio penetra un raggio di luce. Non appena ve ne sentite toccati provate un improvviso aumento di vitalità, e vi rendete conto che potete disfarvi del bozzolo: scoprite che col bozzolo voi vi sbarazzate anche dei vostri sostegni e delle vostre difese. Siete ora più liberi di quanto non abbiate mai sognato essere: immaginate di essere una farfalla multicolore. Vi rendete conto ben presto che i vostri confini si sono immensamente allargati, e che ora potete volare. Vi trovate in una dimensione completamente nuova di colori, di suoni, di spazio aperto. Mentre volate vi sentite sostenuti dall’aria, immaginate di planare piacevolmente e poi di volare nuovamente verso l’alto. Sotto di voi potete vedere un immenso prato pieno di fiori di ogni tipo e colore. Vi posate su un fiore, poi su un altro, poi su un altro ancora. Percepite ogni fiore come un essere diverso, con il suo colore e il suo profumo e la sua atmosfera caratteristica. Prendete un po’ di tempo per percepire appieno i vari aspetti della vostra libertà e leggerezza.


La Nave
Immaginate una grande nave all’inizio del suo viaggio: il vento la spinge verso il mare aperto. Visualizzate vividamente la nave con le vele che si gonfiano al vento, la sua prua che taglia le onde. Immaginate la forza propulsiva del vento,e ascoltate il suono delle onde mentre la nave si dirige verso l’ignoto. Ora immaginate di essere sulla nave. Siete al timone e di fronte a voi avete il mare aperto. L’acqua scintilla alla luce del sole e voi potete appena distinguere dove mare e cielo si fondono all’orizzonte. Potete sentire l’odore del mare e il vento che vi batte sulla faccia. Percepite inoltre la superficie legnosa del timone nelle vostre mani. Girate il timone ora verso destra, ora verso sinistra, coscienti del controllo che avete sulla nave. Ora vi concentrate sulla facoltà che avete di dirigere la nave in qualsivoglia direzione voi vogliate. E’ una padronanza priva di sforzo, in cui ogni decisione si trasforma immediatamente in azione. Diventate consapevoli di questa padronanza. E infine lasciate che l’immagine scompaia.


Il Cielo
Immaginate di essere sdraiati sull’erba durante un pomeriggio d’estate. Sentite la morbidezza dell’erba sotto di voi. Stando sdraiati sulla schiena, guardate il cielo, di un azzurro profondo limpido e incontaminato. Ora vedete una farfalla che attraversa il vostro campo visivo. Ne potete notare colori e la leggerezza. Poi la vedete scomparire. Ora vedete, sullo sfondo del cielo, un’aquila in volo. Seguendola cogli occhi, penetrate le profondità azzurre del cielo. Continuando a guardare il cielo, proiettate il vostro sguardo ancora più in altro. Potete vedere passare una piccola nuvola bianca, molto alta e lontana. Poi la guardate mentre si dissolve. E ora non c’è altro che cielo senza limiti. Ora diventate questo cielo: immateriale, senza tempo, infinito. Sentite di non avere limiti, di essere dappertutto, di raggiungere e pervadere ogni cosa.


La Quercia
Immaginate una quercia secolare che si erge solitaria in mezzo a un campo. Ne cogliete dapprima i particolari: vedete le radici spuntare dal terreno, ma soprattutto la immaginate dentro la terra, che penetrano profondamente in mille direzioni; vedete il tronco; poi vedete i rami che si dipartono in tutti i sensi e si suddividono in frasche sempre più esili, sempre più lontane dal tronco; ne vedete le innumerevoli foglie che tremano al vento. Poi vedete le quercia nel suo insieme o ne traete un’impressione di forza e solidità, di persistenza. Quest’albero secolare ha visto moltissime stagioni, è stato esposto a venti e tempeste, al freddo e al caldo. E nel corso di innumerevoli cicli è cresciuto, lento ma sicuro. E ora immaginate di essere la quercia. Incominciate dapprima a sentire le vostre radici, radici che si sprofondano nel suolo in tutte le direzioni. Sentite tutto il significato di questo essere radicali: la stabilità e la sicurezza che vi dà, il nutrimento che ne traete, il rapporto organico che avete col suolo. Poi diventate coscienti del tronco, attraverso cui scorre la linfa vitale diretta a nutrire ogni parte dell’albero. Sentite questo fluire di energie vitali, incessante e senza sforzo. Poi percepite il dividersi in innumerevoli rami e ramoscelli; vi sentite insomma in relazione all’elemento aria, allo spazio, e lo penetrate in tutte le direzioni. Sentite anche le foglie che si muovono sui vostri rami, infinite foglie, alcune più vicine al suolo, altre nella chioma dell’albero, altre sulla sommità, così in altro da essere vicine al cielo che alle radici e al suolo da cui peraltro traggono sostentamento. Infine vi identificate con l’albero come totalità, sentite la sua relazione organica con tutti gli elementi, la circolazione vitale delle energia, la forza che trae dal suolo in cui è radicato.



Il Fiume
Vi trovate in un vasto spazio, in mezzo alla natura. Attorno a voi c’è molta vegetazione e in lontananza potete vedere le montagne. E’ caldo, e voi state camminando da molto tempo. E’ stato un viaggio lungo e faticoso, il vostro, pieno di sforzi, di sorprese e di avventure. E’ stato un viaggio alla ricerca di qualcosa a cui possiate abbandonarci totalmente, pur se ancora non sapete bene di cosa si tratti. D’un tratto, sentite il suono di un fiume che scorre. E’ un suono armonioso, piacevole. Voi lo ascoltate, ed è come se esso vi parlasse, è come se la sua musica vi comunicasse delle verità inesprimibili ed entrasse in voi con il suo potere benefico. Per un po’ state ad ascoltare, poi vi incamminate verso il fiume, e ben presto lo trovate. Si tratta di un fiume largo e limpidissimo. Voi guardate il suo scorrere incessante e continuo. Sentite che c’è in questo fiume una saggezza, quell’intelligenza impersonale straordinaria e incomprensibile che si può scorgere in tutti i processi naturali. Poi decidete di tuffarvi nel fiume: vi spogliate e senza troppo pensare ci saltate dentro. E una volta che siete nel mezzo di questo flusso vi ci abbandonate: sentite l’acqua, fresca, pulita e scintillante che bagna piacevolmente il vostro corpo, che lo trasporta senza sforzo, che quasi ne modella i muscoli, i quali dapprima forse un po’ tesi, a poco a poco si rilassano e si lasciano andare completamente alla corrente. Sentite un profondo cambiamento in voi: fino a poco tempo prima sentivate il peso del dover decidere, del dover fare: ora è il fiume che decide per voi e vi trasporta inesorabilmente. E voi sentite di lasciarvi andare con fiducia a un processo più grande, più saggio, più potente si voi; di questo ampio flusso, voi non ne percepite che una piccola parte. Ma sapete di potervici abbandonare in maniera totale.


Il Fuoco
Immaginate un fuoco. Tenete questa immagine davanti a voi per un po’ di tempo, visualizzate la fiamma, immaginandone la danza, il divenire continuo, la luce, la forma sempre più mutevole; e sentendone il calore. . Ora identificatevi con questa fiamma. Immaginate di essere fiamma, di ardere. Percepite chiaramente la purezza di questo fuoco, la trasformazione che avviene mentre esso brucia, e sentire che in questo bruciare avviene in voi una benefica alchimia, che anche dentro di voi qualcosa brucia, si consuma e si trasforma in qualcos’altro. Immaginate che il calore di questa fiamma sia il vostro calore, che la luce sia la vostra luce. Percepite immaginativamente il movimento libero e mutevole di questa fiamma, e sentitelo come vostro.


Il Sole
Siete sulla spiaggia all’alba, il mare quasi non si muove, e le stelle più luminose svaniscono una dopo l’altra. Sentite la freschezza e la purezza dell’aria. Osservate l’acqua, le stelle, il cielo ancora scuro. Ora ascoltate il silenzio prima del levar del sole; è una quiete pregna di infinite possibilità. Lentamente, l’oscurità scompare e i colori cambiano. Il cielo sopra l’orizzonte diventa rosso, poi d’oro. Poi sorge il sole, e i suoi primi raggi vi raggiungono. Potete vederlo mentre si alza lentamente. Quando metà del disco solare è visibile e l’altra metà ancora sotto l’orizzonte, vedete che i suoi riflessi sull’acqua creano un sentiero di luce dorato e scintillante, che porta da dove siete voi fino al cuore del sole. La temperatura dell’acqua è piacevole, e voi decidete di entrare. Lentamente, incominciate a nuotare in quella radiosità: sentite questa acqua di luce che tocca il vostro corpo. Vi percepite a galleggiare senza sforzo e muovervi piacevolmente nel mare. Più nuotate verso il sole, e più si accresce la luce attorno a voi. Vi sentite avviluppati da questa luce benefica, che vi permea completamente. Infine, immaginate che il vostro corpo è a bagno nella vitalità luminosa del sole; la vostra natura emotiva è pervasa dal suo calore, la vostra mente è illuminata dalla sua luce.


Il Suono
Immaginate di essere sdraiati sul’erba di un prato circondato da colline. Sentite la morbidezza dell’erba sotto il vostro corpo, e il profumo dei fiori tutt’intorno a voi. Inoltre potete vedere sopra di voi un bel cielo azzurro. Vicino a voi c’è una piccola chiesa di campagna. Ha una campana che potete sentir suonare. Il suo suono ha qualcosa di molto puro. E’ il vostro suono, capace in voi di evocare la gioia. Ora sentite nuovamente il suono della campana. Questa volta è più forte. Il suono è più vicino ora, e lo potete ascoltare mentre vibra dentro di voi. Vi accorgete che stimola le vostre potenzialità latenti. Poi lo ascoltate fino a che non scompare gradualmente, e siete consapevoli del momento in cui il suono finisce e incomincia il silenzio.


La Freccia
Immaginate di avere in mano un arco e delle frecce. Sentite i piedi solidamente in contatto colla terra. Poi impugnate l’arco con una mano, e la corda con la freccia incoccata coll’altra mano. Sentite i muscoli delle braccia che si flettono mentre piegate l’arco. Poi vedete chiaramente di fronte a voi il bersaglio, e puntate la freccia nella sua direzione. L’arco ora è piegato al massimo, la freccia è puntata con precisione. Sentite quanta energia è accumulata in questa posizione statica. Ora non dovete far altro che lasciar partire la freccia, e questa energia la porta fino al bersaglio. Vi rendete conto ci dome questo lasciar andare la tensione fisica liberi energia. Ora la freccia è partita. Ne osservate la traiettoria: nulla esiste per la freccia eccetto il bersaglio, nessun dubbio, nessuna distrazione, nessuna deviazione. Volando perfettamente diritta la freccia colpisce il centro del bersaglio e lì si ferma, vibrando. Con calma e fiducia, lanciate ancora un paio di frecce verso il bersaglio, e percepite la loro potenza risoluta e concentrata.


La Fonte
Immaginate una fonte che sgorga dalla roccia. Ne vedete l’acqua pur scintillare al sole e ne sentite il suono nel silenzio circostante. Siete ora in un luogo dove tutto è più semplice, più puro, più essenziale. Incominciate a bere l’acqua e provate una sensazione che vi pervade e vi fa sentire più leggeri. Ora entrate nella fonte, lasciando che l’acqua scorra su di voi. Immaginate perfino che abbia la capacità di scorrere attraverso il vostro corpo e la vostra psiche. Sentite che quest’acqua vi purifica di tutti i rifiuti psicofisici che tutti noi inevitabilmente accumuliamo giorno dopo giorno: frustrazioni, rimpianti, preoccupazioni, pensieri di tutti i generi. Gradualmente, sentite come la purezza di questa fonte si fa vostra, la sua energia vitalizzante diventa parte di voi. Infine, immaginate di essere la fonte stessa, dove la vita scorre e si rinnova continuamente.


Il Diamante Immaginate vividamente un diamante. Guardatene tutte le sfumatura luccicanti, integrate perfettamente nell’insieme. Osservate la perfezione di questa forma. Tenete il diamante davanti a voi, e lasciatevi pervadere dalla sua bellezza cristallina. La parola diamante viene dal greco “adamas”, invincibile. Identificandovi con questo diamante, vi sentite in relazione a quella parte di voi che è appunto invincibile, il vostro Sé. Il vostro Sé è inattaccabile dalla paura, dall’oscurità, dalle pressioni e dai condizionamenti della vita di ogni giorno. E’ irraggiungibile dalle ombre del passato, dalle preoccupazioni del futuro, dall’avidità e dal risentimento, dalla dittatura del conformismo sociale. E’ la vostra essenza, che brilla in tutte le sue sfaccettature, pur rimanendo un’unica unità. Voi sentite di essere quel sé, e, mentre l’immagine scompare, lasciate che questa percezione del Sé si faccia sempre più viva.


Il Ciclo del Grano
Immaginate un campo non coltivato. In lontananza ci sono le montagne parzialmente coperte dalle nuvole. Ora immaginate un aratro che taglia solchi nella terra. Potete vedere il riflesso del sole sulle lame che rivoltano la terra per prepararla alla semina. Un contadino semina. Voi potete osservare i
semi che cadono sulla terra. Poi ne raccogliete uno, e ne intuite le potenzialità nascoste. Vi rendete conto che porta entro di sé il progetto dell’intera pianta. Passa una stagione e le spighe di grano incominciano a farsi vedere attraverso la terra.. Le vedete venire alla luce e crescere, verdi e ancora tenere. Poi arriva la pioggia, che cade sul grano e penetra nel suolo. Potete anche vedere le gocce d’acqua sulle spighe. Dopo la pioggia viene il sole. Immaginate le nuvole che si aprono e che rivelano il cielo e i raggi del sole. Sentite la potente energia del sole che stimola la nascita del grano. Ora è una calda giornata di estate. Il sole splende, il cielo è di un azzurro profondo, e il grano ondeggia nel vento leggero. In mezzo al grano dorato potete vedere anche, qua e là, qualche papavero. Immaginate tutto ciò in dettaglio. Toccate i papaveri e le spighe. Sentite la gioia della completa maturazione. Al culmine della sua bellezza il grano è raccolto per essere trasformato in farina e poi in pane. Ora immaginate due mani che preparano la pasta, ne fanno pagnotte, e lo mettono nel forno. La porta del forno viene chiusa e il pane è lasciato a cuocere. Immaginate la pagnotta che è tolta dal forno e vi viene data. Sentitene il calore nelle mani. Il sole, il cielo la pioggia e il suolo; il lavoro di quanti hanno arato il suolo e coltivato il grano e di chi ha cotto il pane, sono tutti concentrati nella pagnotta che tenete in mano. Rompete il pane e lo mangiate, e ne sentite la consistenza e il sapore.


La Villa
Immaginate un giardino abbandonato coperto di erbacce, e una villa disabitata e fatiscente. Molte delle finestre sono rotte. Aprite la porta che cigola, entrate e guardate a una a una le camere vuote e polverose. Vedere questa villa abbandonata e il suo giardino lasciato a sé stesso può anche darvi un senso di desolazione e tristezza. Ma voi già pensate che cosa potrebbe diventare se questa casa se voi decideste di restaurarla. Vi guardate attorno e vedete la zona circostante: alberi, un lago e montagne sullo sfondo. E’ venuto il momento di darsi da fare per riparare la villa. Dove ci sono muri cadenti, li riparate con calce e mattoni. Rimpiazzate i cardini arrugginiti. Dove i pavimenti sono marci, li sostituite. Mettete vetri nuovi e nuove tegole sul tetto. Togliete le erbacce dal giardino e girate la terra per prepararla alla semina. Quando il suolo è pronto, vi spargete semi di vari fiori. Pulite la casa, scopate i pavimenti e mettete la cera, dipingete i muri dentro e fuori. Mentre innaffiate il giardino notate che stanno già spuntando alcune piante. La casa è pronta per essere ammobiliata. Immaginate tavoli sedie letti tappeti specchi lampadari quadri armadi vasi ornamenti vari, E’ la vostra villa, e la potete arredare come desiderate. Immaginate in dettaglio come ammobiliare ogni stanza. Ora andare nel giardino, e scoprite che i fiori hanno già incominciato a fiorire. Ce ne sono di molte forme e di molti colori: li vedete e ne annusate il profumo. Potete sistemare il giardino nella maniera che volete. Poi viene il momento di immettere vita ed energia nella villa. Accendete la luce e verificate che funzioni. C’è della legna che arde nel camino. Badate a che le condutture dell’acqua funzionino in maniera soddisfacente. Mettete del cibo nel frigorifero e fiori nei vasi. Guardate fuori della finestra e vedete il giardino in fiore, e il lago e le montagne sullo sfondo.


La Rosa
Immaginate una pianta di rose: radici, gambo, foglie e, in cima, un bocciolo di rosa. Il bocciolo è ancora chiuso e avviluppato dai sepali. Visualizzate ora chiaramente tutti i dettagli. Ora immaginate i sepali che incominciano a schiudersi e poi a piegarsi all’indietro e a rilevare i petali veri e propri, teneri, delicati, e ancora chiusi. Ora anche i petali cominciano ad aprirsi lentamente. A mano a mano che ciò succede, voi sentite che questa fioritura avviene anche nelle profondità del vostro essere. Potete sentire che qualcosa in voi si sta aprendo e sta venendo alla luce. Continuando a visualizzare la luce, sentite che il suo ritmo coincide con il vostro, che il suo aprirsi è il vostro aprirsi. Osservate la rosa che si apre all’aria e alla luce si rivela in tutta la sua bellezza. Annusate anche il suo profumo, intenso e gradevole. Ora guardate il centro della rosa, dove la sua vitalità è particolarmente intensa, e lasciate che ne emerga un’immagine. Quest’immagine rappresenterà per voi ciò che di più bello e di più creativo possa venire alla luce nella vostra vita. Può essere l’immagine di qualsiasi cosa; lasciatela venire spontaneamente, senza sforzarvi e senza pensare. Infine guardate questa immagine, assimilatene l’atmosfera e il significato.


fonte (tratti da “Crescere”, Piero Ferrucci)

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