venerdì 28 febbraio 2014

Purificare le Emozioni

Le emozioni si trovano a un livello più profondo rispetto al corpo e alla mente. La purezza delle emozioni è la qualità più importante.

Nel viaggio spirituale e nella meditazione, la purezza delle emozioni è più utile di quella del corpo e della mente, in quanto l’uomo non vive in base ai propri pensieri, bensì secondo le proprie emozioni.

Si dice che l’uomo sia un animale razionale, ma questo non è vero. Nella vita sono poche le cose che si fanno in base al pensiero, la maggior parte di ciò che facciamo è influenzata dalle emozioni. L’odio, la rabbia e l’amore: sono tutti legati alle emozioni, non ai pensieri.

La maggior parte delle azioni ha origine nel mondo delle emozioni, non in quello dei pensieri. Avrete notato che pensate una cosa, e quando viene il momento fate qualcos’altro. La ragione è che esiste una differenza fondamentale tra pensiero ed emozione. Potete decidere che non vi arrabbierete, potete pensare che la rabbia è brutta, ma quando la rabbia vi assale, il pensiero viene messo da parte e prende il sopravvento.

Finché non accade una trasformazione nel mondo delle emozioni, il semplice pensiero e la contemplazione non possono portare una rivoluzione nella vita. Ecco perché nel viaggio spirituale le emozioni sono l’aspetto essenziale su cui lavorare.

Ci sono quattro aspetti attraverso cui le emozioni possono purificarsi. Questi quattro aspetti possono anche invertirsi e diventare terreno fertile per sentimenti impuri. Il primo è l’amicizia, il secondo è la compassione, il terzo è la gioia e il quarto è la gratitudine.. Se si includono queste quattro emozioni nella propria vita, si raggiungerà la purezza delle emozioni.

Vediamo i loro opposti. L’opposto dell’amicizia sono l’odio e l’ostilità; l’opposto della compassione sono la crudeltà, la violenza e la scortesia; l’opposto della gioia sono la tristezza, l’infelicità, l’angoscia e la preoccupazione; l’opposto della gratitudine è l’ingratitudine. Chiunque viva una vita fondata su stati emotivi opposti ai quattro elencati all’inizio, è in uno stato di emozioni impure; chiunque sia radicato nei primi quattro, è invece radicato in emozioni pure.

101 verità sul cervello che nessuno conosce


101 verità sul cervello
1. Non è vero che si usa solo il 2, o il 5, o il 10% del cervello: ogni parte ha una sua specifica funzione che è stata identificata dall’encefalogramma..
2. Il peso medio del cervello è di 1,3 chili, e varia in base all’etnia.
3. Il che può sembrare tanto, ma la sola pelle pesa il doppio (quasi 3 chili).
4. La tanto famosa materia grigia è in realtà la parte più piccola del cervello, ed ricopre soltanto la superficie. La parte con maggiore volume è invece la materia bianca, ed è composta da assoni che hanno il compito di collegare le varie parti della materia grigia.
5. Il 75% del cervello è composto di acqua.
6. Il cervello di un neonato cresce di tre volte nel primo anno di vita.
7. I neuroni sono quasi tutti collegati. Pochi sanno che ogni neurone è collegato con quanti: da 1.000 a 10.000!
8. Tanto per restare con i numeri grandi: il cervello è composto da 100 miliardi di neuroni.
9. Il cervello riconosce istintivamente la percezione di sé e degli altri: è per questo che non puoi farti il solletico da solo.
10. Il cervello cresce fino ai 18 anni. Ecco il perché di quella brutta legge che ti dice di non bere grappa fino alla maggiore età!
11. Il cervello usa circa il 20% dell’ossigeno di cui necessiti per vivere. Ed è anche l’organo che tollera di meno la sua mancanza.

Il tuo sorriso



Il tuo sorriso

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amore mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchina
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

Pablo Neruda 


da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-113646?f=a:698>
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ADESSO SVEGLIATI, COMBATTI, CAMMINA, DECIDI E TRIONFA





Tu
Non incolpare nessuno, 
non lamentarti mai di nessuno,
di niente,
perché in fondo Tu
hai fatto quello che volevi nella vita.
Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo
proviene delle ceneri del suo errore.
Non lamentarti mai della tua solitudine
o della tua sorte, affrontala
con valore e accettala.
In un modo o in un altro è il risultato
delle tue azioni e la prova
che Tu sempre devi vincere.
Non amareggiarti del tuo fallimento
né attribuirlo agli altri.
Accettati adesso o
continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento
è buono per cominciare e che nessuno é
così terribile per cedere.
Non dimenticare che la causa del tuo presente
é il tuo passato,
come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.
I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore e ad essere piú grande,
che è il più grande degli ostacoli.
Guarda te stesso allo specchio
e sarai libero e forte e finirai di essere
una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.
Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respira la luce dell’alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati,
combatti, cammina, deciditi e
trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino,
perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

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giovedì 27 febbraio 2014

Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti

Quando non ci si è dati abbastanza tempo e spazio per attraversare il deserto del dolore e della solitudine e per tornare a riempirsi d'amore per se stessi, si cerca si riempire quel vuoto con una relazione, spesso immatura e malata, con l'illusione che questa possa donarci quell'amore che cerchiamo disperatamente, riempiendo così il vuoto lasciato da chi c'era prima e che ci ha rifiutato o abbandonato. Quella persona non tornerà più e forse è meglio così, perché se non ci ha voluto non era la persona giusta per noi: "Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti".

Come scrive Raffaele Morelli: "L' Amore viene per trasformarci radicalmente, per far morire le certezze del nostro Io, della nostra identità. Se invece si cerca un partner per uscire dalla solitudine, dalla noia, per il desiderio di trasgredire o per vendetta verso un ex che non abbiamo ancora dimenticato, allora tutto diventa più difficile. Si, le storie che partono così hanno qualcosa di programmatico che rende poco autentica la relazione. Se frequento qualcuno per soddisfare un'esigenza particolare, devo stare attento che quell'esigenza non diventi l'essenza di tutto il rapporto. Quando è così c'è il rischio di vivere la relazione dentro uno schema di aspettative che uccidono la naturalezza. No, così proprio non può andare. Il nostro destino, per realizzarsi appieno, vuole mano libera!

Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti.
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La Psicomagia di Jodorowsky





L’uscita di un libro affascinante: ‘Psicomagia: una terapia panica’ (Feltrinelli, 1997) fornisce un’ottima occasione per parlare di Alejandro Jodorowsky.
Uno dei pochi autori, se non l’unico, che sia riuscito, con certo successo di pubblico, ad affrontare in modo non superficiale né distorto, tematiche e simbologie proprie alla tradizione esoterica nella sua opera teatrale e letteraria prima, cinematografica poi, ed infine perfino in quella fumettistica. La sua figura introduce un tema difficile e stimolante: la possibilità di affidare semi di una conoscenza ‘altra’ al linguaggio standardizzato e convulso dei mezzi di comunicazione di massa – negazione stessa di ogni forma iniziatica – cavalcando la tigre della modernità.
Il surrealismo è un linguaggio artistico che utilizza anche simboli inconsci, cioè simboli in grado di superare la barriera di censura logica della coscienza. Jodorowsky, epigono dei surrealisti, grande ammiratore di André Breton, negli anni 60 entra in contatto con una guaritrice messicana, Paquita. Vede in lei un modo di agire analogo a quello surrealista. Vede che i metodi che Paquita utilizza per guarire i suoi ‘pazienti’, non hanno nessun valore dal punto di vista della medicina canonica e tradizionale. Ma la forza di suggestione che li pervade, è tale da portare spesso il ‘paziente’ a reagire, a intraprendere egli stesso la strada per una guarigione, per ritrovare una forza positiva dentro di sé, oppure paradossalmente invece per un’accettazione serena della malattia.
Jodorowsky, profondamente affascinato da un metodo di cura così fittizio eppure così psicologicamente appagante e quindi “necessario” al benessere delle persone, elabora quindi una forma d’arte che abbia come fine la guarigione. E la chiama Psicomagia.
Per mezzo di quella che egli chiama ‘gesto poetico’, egli propone all’interlocutore un gesto da realizzare, in apparenza privo di logica, in realtà con un dirompente impatto emotivo, che lo porterà a vedere e percepire la propria realtà da un punto altro, diverso, e nuovo. Quindi l’interlocutore, realizzando il gesto proposto dallo psicomago, spezza la quotidianità delle proprie problematiche e del suo personale vissuto, per arrivare a una nuova percezione del problema.
Esempi di atti psicomagici: una persona parlava a Jodorowsky dei propri problemi economici, dicendogli che non aveva mai un soldo in tasca. Jodorowsky gli chiese semplicemente di incollare alle proprie scarpe due monete, in maniera tale che camminando si potesse sentire il tintinnio delle monete sulla strada. A un ragazzo, orfano del padre, la cui figura, idealizzata e severa, continuava a condizionare la vita, chiese di bruciare una foto del padre, gettando le ceneri in un bicchiere di vino, e quindi di berlo. Il gesto psicomagico è finalizzato ad essere comunque costruttivo, e positivo. Il suo è un tentativo di dare all’arte una dimensione di “guarigione”, non più meramente estetica né per fini politicizzati. Jodorowsky racconta di come si rivolse a lui e alla psicomagia per curarsi dalla depressione anche un grande attore italiano. Non viene mai nominato il nome dell’attore, ma è facile vedere la figura di Vittorio Gassman nelle scarne descrizioni disponibili. Gassman si rifiutò di compiere il gesto psicomagico proposto da Jodorowsky (un complesso rituale in cui doveva sgozzare un gallo sulla tomba della madre), dicendogli ‘ma io non posso. Io sono Vittorio Gassman’. Per Jodorowsky quella fu la vera natura della depressione dell’attore, il dover “portare” un nome come un’etichetta.
Come si può intuire anche solo da questi brevi accenni, il personaggio e la “filosofia” che emergono da questo libro, sono assolutamente irresistibili ed eccentrici rispetto a tutte le etichette note, siano le più astruse terapie psicologiche ed analitiche, l’occultismo o il supermarket New age.
Molte pagine che restano indelebili nella memoria: le notevoli esperienze di “sogno lucido” e di controllo del sogno; l’incontro fantomatico con Carlos Castaneda; il lungo apprendistato come assistente della bruja messicana Pachita, così simile ad un personaggio dei suoi film; gli incredibili ‘atti psicomagici’ che risolvono (o talvolta non risolvono) numerosi casi “clinici”. Una lettura, assai utile, in cui si può trovare molta saggezza e molta follia, in cui – come dice l’autore parlando di Castaneda: – ‘…Se c’è imbroglio, è imbroglio sacro…’. E proprio questo, Jodorowsky: “clown mistico”, “ciarlatano trascendentale”, “professore di immaginazione”, “imbroglione sacro”.

[Da Walter Catalano ne: «Il Giornale dei Misteri», n. 328, febbraio 1999 (ibidem)]

La Psicomagia di Jodorowsky

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CONSIGLI ANTI ANSIA


Schiodarsi dal divano e dal pc.
Si dice che un corpo sano non possa che contenere una mente sana. Potrebbe essere vero anche il contrario. Ad ogni modo è ormai arcinoto come la sedentarietà non consenta all'organismo di scaricare correttamente tensioni e tossine, le quali accumulandosi possono provocare problemi di salute. Il movimento incanala lo stress ed induce l'organismo a produrre endorfine, neurotrasmettitori che suscitano rilassamento e aiutano la mente ad inquadrare qualsiasi problema nella sua giusta dimensione.


Into the wild.
Non è detto che per staccare dal grigiore metropolitano sia necessario andare a fare trekking in Tibet. Le nostre grandi, evolute città non sono che puntini in mezzo alla natura. Tornare a contatto diretto con la natura è una occasione per allontanarsi dalla routine ad alto contenuto di nano-polveri da scie chimiche e fap e fare due passi in mezzo al vero mondo. L'ossigeno di cui la natura trabocca è un elemento rivitalizzante per cuore e cervello ed aiuta a contrastare lo stress (v. post correlati).

Spegnere il medium tra noi e l'angoscia.
Di sicuro una considerevole concausa dei disturbi d'ansia è data dalla esposizione ai mass media. "(E' possibile) elevare la tua vita semplicemente smettendo di prestare il tuo cervello ai mass media. E' così: non più giornali, non più telegiornali, non più la rivista Time oNewsweek. Pensa cosa potresti fare con il tempo che ti avanza.
Davvero senti il bisogno di dedicare alcune ore al giorno per «rilassarti» o scoprire «cosa succede nel mondo»? Pensa un minuto alle notizie dei passati due anni. Pensi davvero che le principali vicende che hanno dominato nelle prime pagine e nei telegiornali siano «ciò che succede nel mondo»? (...) Abbiamo davvero bisogno di conoscere i dettagli giorno per giorno? Potremmo verificare tutti quei dettagli se volessimo?
Qual'è lo scopo delle notizie? Informare la gente? Non proprio. E' quello di mantenere il pubblico in uno stato di paura e incertezza (...)" (fonte)

Ridere.
Qualcuno dice che il riso abbonda sulla bocca degli stolti, ma in generale sono le persone troppo serie che vanno via di testa. "Ridere è uno dei metodi migliori per scaricare la tensione, al punto che l'uomo ne trae beneficio oltre che per la mente anche per il corpo: quando si ride la tensione muscolare si riduce, il diaframma si contrae, aumenta la pressione arteriosa e il battito cardiaco, ed il cervello ordina all'organismo di secernere sostante calmanti e tranquillizzanti capaci di attenuare l'ansia; addirittura alcune sostanze liberate durante la risata aiutano la digestione e il rilassamento delle arterie rendendo migliore la pressione del sangue." (fonte) In altre parole, se possibile evitare di isolarsi, circondarsi di persone divertenti e all'occorrenza procurarsi libri divertenti o mettere mano al computer e procurarsi video divertenti da assumere come una medicina. Se vi fa ridere Mister Bean, guardate Mister Bean. Se vi fa ridere Totò guardate Totò. Se vi fa ridere Alberto Angela, non avete tutti i torti.

CIBI E SOSTANZE CHE E' MEGLIO EVITARE.

Robaccia industriale. E' necessario limitare l’assunzione di cibi che contengono additivi chimici. Moderare l'alimentazione a base di alimenti raffinati e di carne.

Superalcolici. Sono bombe zuccherine molto nocive al nostro organismo. L'effetto a breve termine è sedativo, ma quello a medio lungo termine suscita incremento della attività del sistema nervoso e dello stato di allerta.

Caffeina. Essendo uno stimolante causa l'aumento dei livelli di stress e ansia. The, caffè e bibite contenenti caffeina non dovrebbero rientrare tra le abitudini di chi soffra d'ansia. Non parliamo delle bibite energetiche, altrimenti dette: ansia in lattina.

Sale. Il sale drena il potassio dall'organismo, minerale essenziale per il buon funzionamento del sistema nervoso. Cercare di moderare la quantità di sale negli alimenti. La sapidità non è la condizione naturale degli alimenti, ma è una abitudine dannosa indotta dalla industria.

Nicotina. Comporta una vasocostrizione, la quale accelerando il ritmo cardiaco inganna l'organismo, che reagisce producendo iper-vigilanza e ansia.

Droghe. Praticamente tutte le droghe agiscono sul sistema nervoso, e molte di esse possono favorire la insorgenza del disturbo d'ansia.

INTEGRATORI E PRATICHE.

Per contrastare l'ansia è preferibile una alimentazione ricca di vitamine del gruppo B, inositolo e triptofano. Legumi, cereali integrali, crusca. E poi noci, semi, avocado, arance, albicocche, mandarini, banane, more, melone.

Iperico. L'iperico (hypericum perforatum), noto comeErba di San Giovanni, incrementa la produzione da parte del nostro cervello di neurotrasmettitori utili a ridurre l'ansia. Per evitare il rischio di effetti collaterali delle terapie a base di iperico, chiedere consiglio ad un medico.

Passiflora. L'erba passiflora (passiflora incarnata) nella antichità era diffusamente utilizzata come rimedio contro ansia ed insonnia. La pianta contiene diversi composti dalle proprietà antiossidanti quali vitexina, isovitexina, kaempferol, quercetina, rutina, apigenina e glicosidi luteolina. Contiene inoltre alcaloidi indolici, acidi grassi, gomma, maltolo, fitosteroli, zuccheri e una traccia di olio volatile. La quercetina contenuta nella passiflora è uno dei composti più potenti di protezione, avendo effetti antiossidanti, anti-infiammatori e anti-tumorali.
Il Compendio Erboristico Britannico l'ha definita sedativa e ansiolitica, consigliandone l'uso per contrastare i disturbi del sonno, la irrequietezza, lo stress nervoso e l'ansia. Altri usi includono nevralgie e tachicardie nervose. (fonte) Sono stati effettuati due studi in merito alle proprietà ansiolitiche della passiflora. Uno di essi ha concluso che la passiflora sia assimilabile alle benzodiazepine. I suoi effetti collaterali possono includere nausea, vomito, sonnolenza e ritmo cardiaco accelerato. La sicurezza della passiflora nelle donne in gravidanza o in allattamento, nei bambini o nei nefropatici non è stata appurata. La passiflora non deve essere assunta in aggiunta a sedativi. (fonte)

Magnesio. Il Magnesio attiva oltre 300 diversi processi del corpo tra cui digestione, funzione muscolare, produzione di energia, creazione di nuove cellule. Di esso si giovano le funzioni di cuore, reni, ghiandole surrenali, cervello e sistema nervoso. Secondo alcuni studi il 90-95 per cento della popolazione non possiede livelli adeguati di magnesio nel proprio organismo. La carenza di magnesio può essere causata da numerosi fattori tra cui stress, caffeina, zucchero, alcol, tabacco, droghe, eccessiva traspirazione, ipotiroidismo, diabete, e diete a elevato contenuto di carboidrati, di sodio o di calcio. Ecco alcuni sintomi della carenza di magnesio: insonnia, tensione muscolare, ansia, nervosismo, irritabilità. Il magnesio è contenuto nella crusca, semi di zucca, semi di lino, semi di sesamo, semi di girasole, semi di anguria, burro di sesamo, mandorle, arachidi, noci, pinoli, cioccolato fondente, noci brasiliane, melassa (fonte).

Radice di Kava. Diversi studi clinici hanno dimostrato l'efficacia della radice di Kava nel trattamento degli stati d'ansia lieve o moderata. La kava è stata assimilata alle benzodiazepine. 
Attenzione: la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha emesso un avviso circa il potenziale rischio di danni epatici derivanti dall'uso di integratori alimentari contenenti kava. Nella eventualità si scelga di assumere simili integratori, chiedere preventivamente consiglio ad un medico.

Omeopatia.

Una ricerca in rete ci ha restituito un buon feedback delle gocce R14. Dal momento che non abbiamo la competenza per giudicare la bontà ed innocuità del prodotto, riportiamo la composizione delle gocce (10 ml): ammonium bromatum (1 ml), avena sativa (1 ml), chamomilla (1 ml), choffea (1 ml) eschscholzia (0,1 ml), humulus lupulus (0,1 ml), ignatia (1 ml), passiflora incarnata (1 ml), valeriana (1 ml), zincum valerianicum (1 ml), etanolo, acqua distillata. Attenzione: come sappiamo la rete pullula di buontemponi stipendiati per disseminare in giro commenti positivi su prodotti, servizi e dottrine politiche. Sono gli influencer. Dunque prendere questa segnalazione con il beneficio di inventario.

Agopuntura.

Nelle medicina cinese le cause degli attacchi di panico vanno ricercati nel vissuto della persona attraverso la osservazione dei tre organi maggiormente interessati negli  stati ansiosi: Fegato, Cuore e Milza. I punti principali che vengono stimolati durante il trattamento saranno quelli in prossimità dei meridiani associati a tali organi, come SHEN MEN, XING JIAN, FENG LONG, NEI TING, DA LING, TAI XI, XIN SHU, PI SHU, QIU XU. Toccando questi punti si mobilizza l’energia nei vari organi e si rasserena lo Shen. La terapia cinese contro gli attacchi di panico prevede tre momenti spesso simultanei che mirano a calmare lo stato di agitazione, riequilibrare il Sistema Nervoso e la sintomatologia associata. (fonte)

Tecniche di Rilassamento.

Esercizi di respirazione, yoga, tai chi, meditazione sono solo alcune delle tecniche capaci di ridurre stress e ansia. Non sempre al primo tentativo si trova la soluzione. E' consigliabile non scoraggiarsi, adottare un atteggiamento positivo e possibilistico e sperimentarne diverse. Successivamente, sulla scorta dei risultati conseguiti si potrà scegliere quella su cui concentrarsi.,,

CONCLUSIONE

La libertà non è una cosa che si possa dare; la libertà uno se la prende, e ciascuno è libero quanto vuole esserlo.
James Baldwin

Ci auguriamo che questa ricerca possa essere d'aiuto a qualcuno e sottragga clienti a chi ci vorrebbe tutti schiavi in tutti i sensi. Prima di chiudere però ci preme sottolineare comequalsiasi discorso sui disagi psicologici di cui soffre la nostra epoca, tra cui le sindromi d'ansia e depressione, non possa prescindere da una profonda presa di coscienza del regime di vita malsano e costrittivo al quale molti di noi sono costretti ad aderire per assecondare i ritmi della società moderna. Finché non recupererà la propria autonomia, libertà ed un rapporto profondo e quotidiano con la natura, cessando di adattare i propri bioritmi agli standard innaturali della 'economia della crescita' l'uomo occidentale sarà costretto a convivere con questi e altri disturbi, contrapponendovi niente altro che palliativi.

I sintomi, in quanto tali, sono per noi non nemici, ma amici; dov'è un sintomo là è un conflitto, e conflitto significa sempre che forze vitali lottano ancora per l'integrazione e la felicità.
Le vittime veramente disperate dell'infermità mentale si trovano proprio tra gli individui che paiono normalissimi. Molti di essi sono normali perché si sono adattati al nostro modo d'esistenza, perché la loro voce di uomini è stata messa in silenzio in età così giovane che nemmeno lottano, né soffrono, né hanno i sintomi del nevrotico.
E. Fromm
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SIAMO QUI PER TERMINARE IL LAVORO

*TERRA* - è solamente il luogo del nostro lavoro ...

"Quante persone si aggrappano disperatamente alla loro esistenza terrena!

Ignorano che la vita non finirà con ciò che si è stabilito di chiamare “morte”, tanto che alcuni, per prolungare la propria vita, sono capaci di commettere dei crimini.

Lo spiritualista ha tutta un'altra concezione delle cose.

Ama la vita e ne scopre ogni giorno il significato e la bellezza, ma allo stesso tempo quella vita, con le limitazioni, le costrizioni e le sofferenze che impone, gli pare a volte un fardello.

Come non aspirare all’altra vita, che egli intuisce essere più reale dell'esistenza terrena?

Tuttavia, sapendo anche di essere sceso sulla terra per fare un lavoro, per riparare ai propri errori del passato e perfezionarsi, egli accetta pensando che quando avrà terminato quel lavoro, andrà a vivere libero nello spazio.

Ecco la verità che gli spiritualisti conoscono, e per questa ragione, anche se sanno che la vera vita è altrove, sono convinti di avere qualcosa da fare sulla terra.

Finché non hanno terminato il lavoro per il quale sono venuti, tutto il resto li lascia indifferenti; essi non si chiedono se preferiscano vivere o morire: vogliono semplicemente terminare il proprio lavoro.

Ma non appena questo è terminato, se ne vanno nella pace e nella gioia. "

Omraam Mikhaël Aïvanhov

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mercoledì 26 febbraio 2014

(Parabola del ranocchio)



Arriva diritto alla meta! (Parabola del ranocchio)


C’era una volta una gara ... di ranocchi. L’obiettivo era arrivare in cima a una gran torre. Si radunò molta gente per vedere e fare il tifo per loro. Cominciò la gara. In realtà, la gente probabilmente non credeva possibile che i ranocchi raggiungessero la cima, e tutto quello che si ascoltava erano frasi tipo: "Che pena !!! Non ce la faranno mai!
I ranocchi cominciarono a desistere, tranne uno che continuava a cercare di raggiungere la cima e la gente continuava: "... Che pena !!! Non ce la faranno mai!..." E i ranocchi si stavano dando per vinti tranne il solito ranocchio testardo che continuava ad insistere. Alla fine, tutti desistettero tranne quel ranocchio che, solo e con grande sforzo, raggiunse alla fine la cima. Gli altri volevano sapere come avesse fatto.
Uno degli altri ranocchi si avvicinò per chiedergli come avesse fatto a concludere la prova. E scoprirono che... era sordo! ...Non ascoltare le persone con la pessima abitudine di essere negative... derubano le migliori speranze del tuo cuore! Ricorda sempre il potere che hanno le parole che ascolti o leggi. Per cui, preoccupati di essere sempre POSITIVO !

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martedì 25 febbraio 2014

GIBRAN sull'amicizia

Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
È il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
È la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.

Quando l'amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito.
Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore,
Ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.

E il meglio di voi sia per l'amico vostro.
Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia.
Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.


Gibran

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ATTIVARE LA GHIANDOLA TIMO

Strumenti per l'attivazione del Corpo di Luce 

La porta che collega il corpo fisico ai regni di energia e di luce è il sistema endocrino, o ormonale, del corpo. Attraverso questa porta, le trasmissioni provenienti dai nostri corpi di luce vengono trasformate in messaggi chimico-fisici. Questi entrano poi nel flusso sanguigno sotto forma di ormoni, che regolano la distribuzione ed il funzionamento della forza vitale energetica dei nostri corpi fisici. L'energia di luce proveniente dalle dimensioni superiori entra dapprima nel corpo all'altezza della ghiandola pineale. Questa piccola ghiandola situata nel cervello è il punto d'ingresso cruciale per la ricezione delle vibrazioni più elevate di luce. La sua forma assomiglia a quella di un ananas ed ha una lente che ne ricopre la zona frontale. La nostra ghiandola pituitaria, o ghiandola maestra, direziona poi l'energia della luce verso le varie ghiandole senza condotti del sistema endocrino di tutto il corpo.

Un buon modo per bilanciare il corpo fisico ed attivare il corpo di luce è lavorare col respiro e con l'energia della ghiandola del timo o “cuore alto”. All'interno del chakra del cuore, le emissioni di energia vengono vissute nella loro essenza come amore incondizionato. Poiché il chakra del cuore ha anche la funzione di maestro dei polmoni, l'atto di respirare serve anche ad attivare il timo. Quando respirate profondamente, come in meditazione, l'energia del cuore scorre senza ostacoli fino a produrre quel senso di calma e rilassamento. E se respirate mentre vi concentrate sul chakra del cuore, inonderete il vostro sistema con l’energia di luce dell'amore incondizionato. Il timo è una ghiandola senza condotto associata al funzionamento del chakra del cuore ed ha anche molto a che fare con la telepatia. È accessibile a chiunque tra quelli che sanno cos’è e come aprirla. È localizzata in mezzo al petto subito sopra al cuore. Per aprire il vostro timo, osservate la vostra zona toracica sopra al cuore e fate diverse leggere respirazioni indirizzate in quel punto. Noterete che state respirando in modo diverso rispetto a pochi minuti prima.

Per attivare la ghiandola del timo toglietevi prima orologi, gioielli ed occhiali. Tenete dritta la schiena, col volto che guarda dritto davanti a voi ed i piedi ben poggiati per terra. Mettete le mani sulle ginocchia coi palmi rivolti in basso. Chiudete gli occhi. Visualizzate il centro della gola di un blue intenso e che rotea velocemente. Poi immaginate il vostro centro del cuore di un verde acceso e che gira meno velocemente di quello della gola. Come entrambi ruotano un po’ più rapidamente, vedeteli espandersi. Continuate finché non sono grandi a sufficienza da arrivare a toccarsi. Appena si toccano, la rotazione cessa. Quando ciò avviene, rialzate i palmi delle mani per andare a poggiarsi su questi due centri del vostro corpo. Non importa quale mano su quale parte, fate solo che una sia sul centro della gola e l'altra sul centro del cuore. Fate scivolare le mani e fatele scendere insieme una sopra l’altra, parallelamente al centro del timo. Tenetele saldamente insieme e dite a voce alta “Separati….Rotazione”. Ed è fatta.

Terminate l'attivazione premendo su quell'area del petto. Non deve essere forte, ma premete finché non diventa più morbido. Poi lasciatela stare per un po', e quindi ri-premete nuovamente. Avete aperto un portale, lì nel punto del timo, che vi permetterà di ricevere determinate informazioni. Questo portale fa anche sapere a tutte le entità superiori che state operando per la luce. È il vostro segnale con cui la gente ed altre entità possono identificarvi. È la vostra “firma”, poiché questa ghiandola nel corpo è quella che vi distingue come individuo. Una volta aperta, identifica il vostro campo aurico allo stesso modo in cui contraddistingue il vostro corpo.

Esistono anche svariate altre pratiche di respirazione della tradizione yoga, a cui ci si riferisce collettivamente col nome di pranayama. Il Prana è la forza vitale che anima ogni cellula vivente nei nostri corpi. La tradizione yoga afferma che quando il prana fluisce senza ostacoli, il corpo irradia salute e la mente rimane stabile. Viceversa, quando il prana è bloccato, la conseguenza può portare a malattia, malfunzionamento e depressione. Il Pranayama può aiutarvi a ridare equilibrio al corpo, chiarezza alla mente e a rilasciare lo stress

http://www.associazionelanuovavita.it/progetto_salute/index.php?option=com_content&view=article&id=54&Itemid=61



Picchiettare 
la ghiandola del Timo Secondo il dott. John Diamond, esperto in ciò che concerne la vitalità organica, la ghiandola del Timo controlla l'energia vitale del corpo. La parola Timo deriva dal greco e significa "energia vitale". Questa ghiandola si trova nella parte alta e centrale del torace, appena sotto la parte superiore dello sterno, e svolge un ruolo vitale nel sistema immunitario dell'organismo.
Pensate per un attimo a tutta l'energia che Tarzan si ritrova dopo aver picchiato i pugni sulla sua cassa toracica!, quindi picchiettate sul Timo e ripetete l'affermazione "Io ho molta energia, io sono pieno di vita e di amore!", e nel frattempo fate tre profondi respiri. fonte

Cromopuntura
Trattare la parte alta dello sterno con colore Arancione, trattare anche il punto riflesso del piede
il punto si trova mediamente sulla prima falange del primo dito

Digitopressione
Fare pressione con un dito nel punto riflesso dei piedi per la ghiandola Timo, tenere premuto anche se
un po dolorante per circa un minuto

Antar Raja

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vedi anche
http://cromopuntura-cromos.blogspot.it/2014/02/la-ghiandola-timo-sorgente-di-vita-e-di.html

Lettera per un Amore.




"L'essenziale è invisibile agli occhi. Non si vede bene che con il Cuore." dice il Piccolo Principe. Parole vecchie per sentimenti sempre attuali.
La conoscenza si può raggiungere solo attraverso il cuore, perché è da lì che tutto si trasforma e si trasmuta.
E' passato il tempo. Ne è passato da quando non ci sei più. Ma in realtà certe cose non passano mai. Il loro valore sta nell'Eternità.
Ho attraversato il dolore, un dolore che ancora oggi non mi ha abbandonato del tutto, ma che piano piano sto lasciando andare. Lo stesso dolore che mi ha avvicinato a te e lo stesso dolore che mi ha allontanato. Ciò che non si risolve torna a farti visita. Vivere con i fantasmi non è semplice. Soprattutto se i fantasmi hanno il tuo volto.
Perché incontriamo certe persone? perché le amiamo e poi le odiamo? Noi incontriamo le persone, le attiriamo nella nostra vita, per imparare qualcosa di noi stessi. Così si dice. Qualcosa che ci portiamo dietro dalla nostra infanzia, forse da vite precedenti. L'altro è sempre uno specchio di una parte di noi che non vogliamo vedere o accettare. Di un blocco non risolto. Quando proviamo fastidio verso una persona o non vogliamo incontrarla, quando blocchiamo il suo profilo sui social network o l'indirizzo mail è perché abbiamo paura. Paura di noi stessi, mai dell'altro.
Ma ammettere di avere paura vuol dire essere vulnerabili. Aprirsi agli altri e alla vita. Io oggi vorrei ringraziarti e ringraziare me stesso di riflesso, perché sto imparando che solo chi si toglie la corazza è una persona che ha vero coraggio. Solo chi apre il cuore a costo di essere ferito mortalmente ha vero coraggio. Solo chi si dona senza aspettarsi nulla in cambio può ricevere. Solo chi non ha paura di esprimere i propri sentimenti senza sentirsi debole per questo ha vero coraggio. Ci vuole umiltà e forza di Volontà. Non ho più paura di te, perché non ho più paura di me stesso. Oggi conosco. Conosco il mio nemico. E non sei tu. Il nostro nemico è sempre solamente dentro di noi.



http://tizianando.blogspot.it/2014/02/lettera-per-un-amore.htmlhttp://divinetools-raja.blogspot.it/
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Bellissima lettera che tocca il cuore, ma a volte c'è bisogno di un distacco totale, a volte c'è bisogno di chiudere per poi aprirsi non si puo' ricominciare se non chiudi definitivamente

L'altro\a diventa solo un pensiero che passa e se ne va , L'altro che era la persona piu' importante della tua vita. l'altro ora non è piu un tormento diventa solo  un pensiero fugace e non lo trattieni piu', anche il pensiero di lui lasci andare perche' sai che è giusto cosi' e sei stanco di soffrire, perchè sai che cosi' è la vita e  NIENTE E' PER SEMPRE

Antar Raja

Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte.

Gibran

lunedì 24 febbraio 2014

IL PROBLEMA



Un giorno, il Gran Maestro radunò tutti gli allievi per eleggere il suo assistente.

"Vi sottopongo un problema" disse il Maestro.
"Chi lo risolverà sarà il mio braccio destro".
Detto questo, sistemò un tavolino al centro della sala e sul tavolino pose un preziosissimo vaso di porcellana decorata da finissime rose d'oro.
"Questo è il problema. Risolvetelo".
I discepoli contemplarono perplessi il "problema".
Era un vaso di porcellana inimitabile: ne ammiravano i disegni rari, la freschezza e l'eleganza delle rose.
"Cosa rappresentava? Qual'era l'enigma? Che cosa si doveva fare?" si chiedevano.
Il tempo passava e nessuno osava fare nulla, salvo contemplare il "problema".
Ad un certo punto, uno dei discepoli si alzò, guardò il Maestro e i compagni, poi si incamminò risolutamente verso il vaso e lo scaraventò a terra, mandandolo in frantumi.
"Finalmente qualcuno lo ha fatto!" esclamò il Gran Maestro. "Cominciavo a dubitare della formazione che vi avevo dato in tutti questi anni!".
Poi si rivolse al giovane: "Sarai tu il mio assistente".
Mentre il giovane tornava al suo posto, il Maestro spiegò: "Io sono stato chiaro.
Vi ho detto che questo era un problema. Non importa quanto possa essere bello e affascinante, un problema deve essere eliminato".





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domenica 23 febbraio 2014

L'Ostrica e la Perla























La Perla
è un prodotto del dolore,
risultato dell'entrata di una
sostanza estranea o indesiderabile 

nell'interno dell'ostrica, come un
parassito o un granello di sabbia.

Nella parte interna della conchiglia
c'è una sostanza brillante detta
Madreperla.

Quando un granello di sabbia penetra,
le cellule della Madreperla cominciano
a lavorare e ricoprono il granello
con strati e più strati, per proteggere
il corpo indifeso dell'Ostrica.
E così si va formando una bella perla.
Un'ostrica che non è mai stata ferita,
in un modo o in un altro, non produce perle,
perché le perle sono ferite cicatrizzate…

Ti sei sentito ferito
perché ingannato o rifiutato
da qualcuno che tu amavi davvero?

Ti sei sentito ferito
da parole crudeli o dure di qualcuno?

Sei stato accusato di aver detto
cose che tu non avevi detto?

Le tue idee sono state
respinte o interpretate male?

Hai sofferto
per i duri colpi del pregiudizio?

Sei stato ripagato con l'indifferenza?

ALLORA, PRODUCI UNA PERLA!!!

Copri le tue ferite
con vari strati di amore.
Purtroppo, sono poche le persone
che si preoccupano di fare questo.
La maggior parte impara solo
a coltivare risentimenti,
lasciando le ferite aperte,
alimentandole con diversi tipi
di sentimenti meschini e pensando
solo a quello che è successo
o nella persona che ti ha lasciato
o ti ha ferito e, quindi, non permettendo
che cicatrizzino.

Così, in pratica, quello che vediamo
sono molte "Ostriche Vuote",
non perché non siano state ferite,
ma, perché non sanno perdonare,
comprendere, lasciar andare il passato
e trasformare il dolore in amore.

Un sorriso, uno sguardo, un gesto,
il più delle volte, parla più di mille parole…

Non dobbiamo avere
paura di produrre PERLE!

Non lasciamo svuotare il nostro cuore,
il nostro essere divenendo "ostriche vuote!


dal web
 — con Pasqualina Elia.

Donatella Luce  FB
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SECONDO ACCORDO - Essenza dei Quattro Accordi


Durante il periodo della nostro educazione, o addomesticamento, impariamo a prendere tutto in modo personale. pensiamo di essere responsabili di ogni cosa. Io, io, io, sempre io!

Nulla di ciò che fanno gli altri è a causa nostra. È a causa loro. Ognuno vive nel proprio sogno, nella propria mente, in un mondo completamente diverso da quello in cui viviamo noi.

Prendere le cose in questo modo vi rende facili prede di chi cerca di inviarvi veleno emozionale. Possono agganciarvi con una semplice opinione e farvi inghiottire tutta la loro spazzatura emotiva. Quando prendete qualsiasi cosa in modo personale, la assimilate e diventa la vostra spazzatura. Ma basta non prendere nulla in modo personale per essere immuni al veleno. L’immunità al veleno emotivo è il dono di questo accordo.

Quando prendete le cose personalmente vi sentite offesi e la reazione è quella di difendere le vostre convinzioni, creando conflitti. Rendete grande qualcosa che di per sé è piccolo, perché avete bisogno di avere ragione e di dimostrare che gli altri si sbagliano.

Cercate a tutti i costi di essere nel posto giusto dando loro le vostre opinioni. Quello che dite e quello che fate, tuttavia, le opinioni che avete, tutto segue gli accordi che avete preso con voi stessi e questo non ha nulla a che fare con le persone attorno a voi. Il nostro punto di vista è qualcosa di personale. Non è null’altro che la vostra verità.

Allo stesso modo le opinioni di ciascuno derivano dal suo sistema di credenze, quindi nulla di ciò che un altro pensa di me mi riguarda davvero: riguarda lui, o lei. Se capisco questo quando vi arrabbiate con me, io so che vi state arrabbiando con voi stessi. Io sono solo la vostra scusa.

Potete anche dirmi: “Miguel, ciò che hai detto mi fa male”. Ma non è ciò che ho detto io che vi fa soffrire, è il fatto che avete delle ferite e le mie parole le hanno toccate. Siete voi che vi fate del male. È impossibile per me prenderla personalmente, non perché non vi creda, ma perché so che vedete il mondo attraverso occhi diversi: ivostri occhi.

Create un intero film nella vostra mente, un film di cui siete registi, produttori e protagonisti. Tutti gli altri sono personaggi secondari, perché si tratta del vostro film.

Il modo in cui lo guardate dipende dagli accordi che avete preso con la vita.

Se vivete senza paura, se amate, sarete felici del film che state producendo.

Non prendete nulla in modo personale, perché facendolo si soffre gratuitamente. Anche le opinioni che avete su di voi non sono necessariamente vere, perciò non dovreste prendere personalmente neppure ciò che vi dice la vostra mente.

Dovunque andate troverete persone che vi mentono e a mano a mano che la vostra consapevolezza aumenta, noterete che anche voi vi mentite.

Non aspettatevi mai che la gente vi dica la verità, perché tutti mentono anche a se stessi.


Anche se mentono, va bene lo stesso. Mentono perché hanno paura. Temono che possiate scoprire che non sono perfetti. È doloroso togliersi la maschera sociale.

Dovete avere fiducia in voi stessi e scegliere di credere o meno che gli altri ci dicono. Ascoltate le parole di qualcuno che dice una cosa e ne fa un’altra, equivale a mentire a voi stessi. Essendo sinceri con voi stessi vi risparmierete una quantità di dolore emotivo. Dire la verità può fare male, ma non c’è bisogno di attaccarsi alla sofferenza.


Se una persona che vi tratta senza amore e rispetto vi lascia, consideratelo un regalo. Se non se ne andasse, vi toccherebbe sopportare anni e anni di sofferenza in sua compagnia. Essere abbandonati può far male per un po’, ma il cuore prima o poi guarisce. Allora potete scegliere ciò che volete davvero.

Scrivete questo accordo su un pezzo di carta e attaccatelo sul frigorifero per ricordarvene sempre: Non prendere mai nulla in modo personale.

Quando il secondo accordo diventerà un’abitudine, non avrete più bisogno di riporre la vostra fiducia in ciò che fanno o dicono gli altri. Vi fiderete soltanto di voi per fare scelte responsabili.

Non siete mai responsabili delle azioni degli altri, ma soltanto delle vostre. Se lo comprenderete veramente, rifiutando di prendere le cose personalmente, i commenti o le azioni di altre persone non potranno nulla contro di voi.

Potrete percorrere il mondo con il cuore aperto. Potrete dire: “Ti amo”, senza timore di essere rifiutati o ridicolizzati. Potrete chiedere ciò di cui avete bisogno senza colpevolizzarvi o giudicarvi. Potrete sempre scegliere di seguire il cuore e sperimenterete pace interiore e felicità.


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L'essenza dei Quattro Accordi Voto medio su 8 recensioni: Da non perdere

Mai prendere i propri pensieri troppo sul serio


Una persona potrebbe stare in pena pensando: “Mi chiedo se gli piaccio,
scommetto di no.” Eppure riconoscerebbe senza difficoltà che il pensiero
dell’automobilista in autostrada “non era altro che un pensiero”. La
maggior parte di noi ritiene che i propri pensieri meritino di essere
considerati con seria attenzione e interesse, ma quando si tratta di quelli
di un altro, allora li considera come semplici pensieri che non meritano

attenzione. Perché? Ancora una volta, perché il nostro pensiero
modella la realtà dall’interno e ci tocca così da vicino che è facile
dimenticarsi che siamo noi a crearlo. Il pensiero ci aiuta a trovare un
senso a ciò che vediamo: ne abbiamo bisogno per sopravvivere nel
mondo e per dare un significato alla vita. Tuttavia, se comprendessimo
appieno la vera natura e lo scopo del pensiero, non avremmo bisogno di
prendere a cuore (o troppo seriamente) tutto ciò che ci capita di pensare.
Prenderemmo tutto meno sul serio..

Il pensiero non corrisponde alla “realtà” ma è un semplice tentativo di interpretare
una situazione. La personale interpretazione di ciò che vediamo dà
origine a reazioni emotive che non sono il risultato di ciò che ci accade, ma
derivano dal nostro pensiero, dal nostro sistema di credenze.
Per spiegare meglio questo concetto prendiamo in considerazione l’esempio
dell’arrivo di un circo in città. Per le persone e le famiglie che
amano questo genere di spettacolo, è motivo di festa. Per chi non ama
il circo, l’aumento del traffico e la confusione sono motivo di preoccupazione.
Di per sé il circo è neutro, cioè non causa reazioni né positive
né negative. Potremmo trovare anche molti altri esempi. Una volta
afferrato il concetto, il pensiero può rivelarsi un dono enorme per aiutarci
a vivere. Per contro, possiamo anche diventare vittime dei nostri
pensieri, peggiorando la qualità della nostra vita. Dal momento che i
nostri pensieri cambiano continuamente, la vita può trasformarsi in una
lotta, se non in un campo di battaglia.

In apparenza, il livello di felicità che proviamo aumenta e diminuisce in
base alle circostanze in cui ci troviamo. In realtà, non sono le circostanze
a determinare il nostro livello di benessere, ma il modo in cui le
interpretiamo. Ecco perché circostanze identiche possono significare
cose diverse per persone diverse. Imparando a considerare i pensieri
negativi come una sorta di interferenza mentale, la smetteremo di prestare
loro così tanta attenzione.
Comprendere la natura del pensiero ci permette di vivere in uno stato
di pace neutro, caratterizzato da un sentimento di felicità e appagamento
spensierato. Quando distogliamo l’attenzione da ciò che pensiamo,
soprattutto quando si tratta di pensieri negativi, ci ritroviamo con un
sentimento positivo di tranquillità. Ciò non significa in alcun modo che
non è necessario pensare, anzi, dobbiamo farlo. Significa solo che non
vale la pena di soffermarsi sui pensieri negativi (che provocano angoscia
e sofferenza) perché ci distolgono da quello che cerchiamo: la felicità.
Con un simile appagamento, nella nostra mente si viene necessariamente
a creare uno spazio in cui si insinuano pensieri nuovi e creativi,
permettendoci di recuperare quella visione basata sull’effetto flou (o soft
focus) tipica dell’infanzia che riporta la meraviglia e l’avventura nella
nostra vita.

L’effetto flou ci permette di ascoltare gli altri in modo amorevole. Ci
permette anche di ascoltare le critiche senza infastidirci, perché non
analizziamo più le informazioni: ci limitiamo a incamerarle.
In definitiva, il rapporto che instauri con il pensiero determina il tuo
livello di salute mentale e di felicità. Pensi che un pensiero debba essere
preso sul serio solo perché ti è venuto in mente? O hai capito che il
pensiero è un prodotto della tua natura di essere umano e che non devi
confonderlo con la realtà? Sei in grado di avere dei pensieri e passare
oltre, con l’effetto flou, o ti senti costretto a prenderli in considerazione
e ad analizzarli?

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Puoi Essere Felice Qualunque Cosa Accada - Richard Carlson

Puoi Essere Felice Qualunque Cosa Accada
Cinque principi per gustare la vita con la giusta prospettiva
Richard Carlson

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sabato 22 febbraio 2014

SONO TUTTO, SONO NIENTE


Siamo schiavi; siamo liberi. Apparteniamo al Tutto, ma non siamo Niente. Viaggiamo verso Dio, ma non c'è nessuna meta dove andare ... Siamo umani, ma non lo siamo. Siamo stelle ma siamo anche fugaci ombre che scompaiono sotto i veli del tempo. Siamo nella luce e nell'ombra, siamo Dei, siamo radici, siamo sorgenti ... La vita ci trasforma e poi ci annienta; fino a che - non moriamo un ultima volta.

- Z.
Edoardo Zayr
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venerdì 21 febbraio 2014

la legge del RIMBALZO

Se gettate a terra una palla, essa rimbalza, e se la tirate contro un muro, ritorna indietro e vi colpisce. Ora, supponiamo che, camminando in montagna, vi divertiate a gridare una parola, un richiamo; che cosa succede? La montagna ve lo restituisce. Il suono, la parola hanno incontrato un ostacolo che li ha fatti rimbalzare. Dunque, se gridate: "Ti voglio bene!", da ogni parte l'eco vi risponderà: "Ti voglio bene, ti voglio bene, ti voglio bene...". Se gridate: "Ti detesto!", da ogni parte l'eco vi ripeterà: "Ti, detesto, ti detesto..." Sono leggi fisiche, e le leggi fisiche sono un riflesso delle leggi psichiche, spirituali.
Dobbiamo dunque capire che le stesse leggi regolano anche la nostra vita interiore. Continuamente con i nostri pensieri, sentimenti e azioni emettiamo onde benefiche o malefiche che viaggiano nello spazio fino a quando incontrano un ostacolo che ce le rimanda indietro, facendoci ricevere regali o bastonate. Eh si, ciò che si manda si riceve.

--- Omraam Mikhaël Aïvanhov

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Felicità e Depressione: il Potere della Tua Mente


"Nulla è buono o cattivo, a renderlo tale è il pensiero." - William Shakespeare.
Pensateci un attimo: qual è la persona con la quale comunicate di più durante la giornata?

La risposta è semplice: voi stessi.

Ciascuno di noi costantemente si rivolge a se stesso attraverso tutto ciò che dice, pensa, immagina e sente nel proprio intimo.

Forse questo vi risulterà abbastanza ovvio, ma ben pochi di noi hanno anche la consapevolezza che il livello di "successo" che ognuno di noi raggiunge al livello interiore - parlo quindi di felicità, gioia, benessere, amore - è il risultato diretto e immediato del modo in cui comunichiamo con noi stessi.

Come ci sentiamo non dipende da ciò che ci accade, quanto piuttosto dalla nostra interpretazione e dal nostro atteggiamento verso quel che ci succede. Ciascuno di noi ha la concreta possibilità di decidere come sentirsi e di determinare il proprio stato d'animo, sulla base di come ha scelto di percepire la propria esistenza.

Nulla ha un significato diverso da quello che noi gli attribuiamo.

Nessun altro può decidere quale interpretazione tu puoi dare agli eventi della tua vita. La stragrande maggioranza delle persone agisce come se questo processo di interpretazione fosse automatico e fuori dal nostro controllo, ma la realtà è che si tratta di un potere di cui possiamo riappropriarci, cambiando immediatamente e drasticamente la nostra visione del mondo.

Si può sempre controllare la propria attività mentale e i propri comportamenti, pensieri e azioni, in una misura che molte persone non ritengono affatto possibile.

Depressione ed estasi non sono emozioni che ci "accadono", ma specifici stati d'animo che creiamo mediante specifiche azioni mentali e fisiche. Per essere depressi o in estasi bisogna dirsi certe cose con il tono di voce appropriato, bisogna far proprio un certo atteggiamento somatico e un modo di respirare specifici. Per sentirsi depressi, ad esempio, è in genere sufficiente camminare curvi e a testa bassa, parlare con un tono di voce triste e immaginare gli scenari peggiori.

È pertanto fondamentale assumere la consapevolezza che noi possiamo sempre cambiare le nostre azioni mentali e fisiche e così facendo mutare immediatamente i nostri comportamenti, i nostri pensieri e le nostre emozioni.

Alla stregua di un regista cinematografico che può decidere cosa fare apparire sullo schermo, ciascuno di noi può sempre, in ogni momento, creare e dirigere i propri pensieri e le proprie attività mentali e fisiche, che costituiscono il presupposto dei nostri stati d'animo, con la stessa abilità e potere.

Si può aumentare la luce e alzare il volume dei messaggi positivi nel proprio cervello e attenuare le immagini e i suoni di quelli negativi, dirigendo il nostro cervello con la cura e l'abilità dei migliori registi.

Il confine tra felicità e depressione risiede unicamente nel modo in cui comunichiamo con noi stessi. Gli individui felici non sono alle prese con minori problemi di coloro che sono tristi e depressi: a distinguere felicità e depressione non è ciò che ci accade, ma il modo in cui lo percepiamo. Anzi, il modo in cui decidiamo di percepirlo.

Il mondo in cui viviamo è quello in cui scegliamo di vivere. Se scegliamo la felicità, è la felicità che avremo. Se scegliamo l'infelicità, quella avremo.

E tu? Quale scelta fai ogni giorno?


http://www.vivizen.com/2014/02/felicita-e-depressione-il-potere-della.html
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