venerdì 14 febbraio 2014

l’amore non è sesso e il sesso non è amore

Il sesso riveste un ruolo molto importante
nella vita privata delle persone,
che lo si voglia ammettere o no, e più precisamente, non
tanto il sesso di per sé quanto il modo in cui ci si rapporta ad
esso. Indipendentemente dalla vita sessuale che una persona
ha, nei suoi pensieri compaiono ogni tanto dei “flash” che
esprimono il suo modo di rapportarsi alla questione.
In generale è difficile che ci sia in questo campo una posizione
neutrale: l’istinto naturale, in un modo o in un altro,
si fa sentire. Alcuni si rapportano al sesso in modo negativo,
non lo accettano, lo deridono, lo respingono e ne provano irritazione.
Per altri il sesso si trasforma in intenzione, e se essa
non trova realizzazione o si realizza senza successo, nella psiche
di queste persone prendono forma complessi di vario tipo
o, per dirla in termini di Transurfing, delle diapositive negative.
Si può constatare che le questioni legate al sesso preoccupano
molti, se non proprio tutti, e che molti, in questo campo,

vivono complessi di varia entità.

In questo senso, sicuramente forte è il ruolo dei pendoli,
che cercano in tutti i modi di persuadervi del fatto che
non siete perfetti e che siete pieni di problemi. Tale è la
persuasione che si finisce davvero per crederci. Ebbene,
non immaginate nemmeno quanto non siate soli in
questa convinzione.
Se pensate che la vostra vita intima non sia proprio
a posto mentre in quella degli altri tutto fili liscio, 

vi sbagliate di grosso. Si tratta di un’illusione
abilmente gonfiata dai pendoli con l’aiuto dei mezzi
di informazione di massa. Fate bene attenzione:
ovunque si tratti del tema “sesso”, vengono
esibiti personaggi in apparenza perfettamente in
linea con la norma.
In realtà, se da uno stadio gremito di gente si
togliessero tutti coloro che “hanno dei problemi
col sesso”, sugli spalti non rimarrebbero più persone
delle dita delle nostre mani. Provate a immaginarvi
al centro di un enorme stadio strapieno
di gente che a un certo punto comincia a svuotarsi,
lasciando emergere i “normali”. Bene, queste sono le reali
proporzioni della questione.
Anche se i vostri amici che millantano successi non esagerano,
siate pur certi che nemmeno loro sono immuni da problemi e
magari non solo li nascondono agli altri ma addirittura a se stessi.
Lasciamo da parte Freud. Difficilmente avrebbe potuto
prevedere i livelli raggiunti oggigiorno dalla “sessomania”. Vi
propongo solo di riflettere su una domanda: perché, intorno a
questa normale funzione fisica, portata a perfezione dalla natura,
sorgono così tanti problemi?





I rapporti intimi, e il sesso in modo particolare, hanno luogo
nel privato, in uno spazio ristretto e chiuso. Di conseguenza,
la necessità di aver conferma che “tutto sia a posto” diventa
ancora maggiore. Se una persona non ha o non ha mai avuto
un partner, comincia a cercare freneticamente un modello
di riferimento. E i mezzi di informazione di massa soddisfano
con piacere queste necessità umane, offrendo un vasto campionario
per un’ampia scelta. Così si formano gli stereotipi comuni
riguardo il sesso: come bisogna farlo, che image deve avere
lui, che image deve avere lei eccetera. Lui, per esempio, deve
assolutamente avere le caratteristiche di un “macho”, mentre
lei deve essere focosa e sexy. Guardateli e fate come loro, ci
suggeriscono i pendoli. E se invece non riuscite a conformarvi
a questi standard, significa che in voi c’è qualcosa che non va.
È difficile comprendere fino in fondo la distruttività di questo
pendolo. Forse pensate che io esageri senza motivo l’importanza
del problema, quando affermo che la regola del pendolo
è quanto di più mostruoso e dannoso sia stato mai inventato
dall’uomo. Vi assicuro però che non è così. Anzi,
direi che mi esprimo in termini contenuti.
La quantità di coppie sfasciate è enorme. Il numero
di famiglie non riuscite forse è ancora maggiore.
La causa più comune di scontro, alla fin fine, è l’insoddisfazione
sessuale. 

Tutto il resto è o conseguenza
di quest’insoddisfazione di base o il risultato dei
filtri di coloro che preferiscono nascondere l’un l’altro la vera
causa della situazione. L’insoddisfazione è generata dal fatto che
la coppia segue la regola del pendolo. I due sanno che, conformemente
allo standard stabilito, bisogna fare sesso in un modo
preciso. La regola del pendolo dice: “Fai come me!”, ovverosia
cambiati, non essere fedele a te stesso. Così l’uomo cerca di
adattarsi agli standard fissati e in questo modo alla fine riceve in
cambio un senso di insoddisfazione e di disagio dell’anima.
Lo sbaglio di una persona che ha problemi di sesso sta nel
fatto che sta recitando un ruolo. È tutto molto semplice. Una
persona si sceglie, tra i tanti modelli che le vengono proposti,
quello da imitare che più le si addice, facendo lo stesso per il
suo partner. Quindi comincia a entrare nel ruolo che si è scelto
e assegna al suo partner una proiezione conforme alle sue
aspettative. Tra l’altro, la cosa più stupefacente è che la persona
recita il suo ruolo secondo il principio del Transurfing,
cioè in maniera impassibile, da spettatore recitante, perché
confronta continuamente se stessa e il proprio partner con il
campione preso a modello nel tentativo di capire se la situazione
si stia evolvendo nel modo giusto. Alla fine, però, succede
che non ne viene fuori niente, perché la natura del sesso
è tale da richiedere ai diretti interessati rilassamento, libertà e
totale abbandono. 

Il sesso è l’unico caso che richiede la massima
immersione nel gioco, peraltro senza recitazione di ruoli.
Un sesso normale e naturale è un gioco secondo regole create da
se stessi, senza confronti con gli altri o con quello che si dovrebbe
fare secondo un certo modello imposto.
A rendere le cose ancora più confuse in questo campo è l’ingiusta
mescolanza di due concetti diversi: l’amore e il sesso. A
volte si prova un senso di nausea al solo sentir pronunciare l’ipocrita
espressione: “Facciamo l’amore”. Non sarebbe meglio
chiamare le cose con i loro nomi? Il sesso non è amore e l’amore
non è sesso. Si tratta forse di concetti incompatibili? No,
di per sé sono compatibili, ma di nuovo ribadisco: 

l’amore non è sesso e il sesso non è amore. 

Queste cose si possono unire, così
come separare. Ma la regola del pendolo impedisce di farlo
in modo naturale. Non credo di sbagliarmi affermando che gli
insuccessi nei contatti sessuali dipendono dal fatto che la gente,
seguendo la regola del pendolo, cerca di mescolare artificialmente
amore e sesso col risultato di ottenere un ibrido assurdo.
Di fatto, se si lasciano da parte le regole e gli standard, è
tutto molto semplice. Provate a immaginare una scala di graduazione
segnata al centro da uno zero, avente a sinistra una
suddivisione in tenerezze e a destra una suddivisione in livelli
di aggressione. Ebbene, se la lancetta è inclinata a sinistra, si
parla di amore, se tende verso destra, si parla di sesso. Che vi
piaccia o no, di fatto il sesso è più aggressione che tenerezza.
Il problema è che molti si spaventano quando sentono risvegliarsi
nel profondo del loro essere questi istinti “demoniaci”.

Credono che si tratti di qualcosa che va contro natura. In
effetti, proviamo a immaginarci la scena: un uomo normale e
una donna normale si incontrano. All’inizio si comportano in
modo assolutamente ordinario, ma a un certo punto ecco ammiccare
nei loro sguardi un lampo rapace e i due incominciano
a fare cose che non si inscrivono nei limiti… nei limiti di cosa?
Ecco che qui entra in azione la regola del pendolo. Da una
parte esistono i limiti imposti dal comune senso del pudore,
che violare non è sempre opportuno. Dall’altra parte, se si resta
dentro questi limiti, è impossibile ricevere soddisfazione
dall’atto sessuale. E invece si vorrebbe
avere questo e quello. Ed ecco che per adattarsi
agli standard vigenti, uomini e donne cominciano a
recitare i ruoli che si sono scelti. Temendo il risveglio
di istinti animali, ecco che tentano di annacquare il sesso
con riti stabiliti e, come sembra loro, necessari, fatto
che, a sua volta, suscita dei blocchi. Bisognerebbe mollare
le redini e lasciarsi completamente andare ma la regola del
pendolo non lo permette. 

Al contrario, se la lancetta s’inclina
fortemente in direzione dell’aggressione, immediatamente s’impone
la necessità di ottenere delle conferme: «Ma mi ami?».
Dunque, sulla scena operano costantemente due spettatori
recitanti, che alla stregua di marionette si tengono attaccati al
filo del controllo al quale si sono appesi volontariamente. Cosa
fanno? Cercano con tutte le loro forze di tirare la lancetta ora
da una parte ora dall’altra, quando invece basterebbe fregarsene
della regola del pendolo e lasciare che la lancetta si muova liberamente
da una direzione all’altra, in conformità ai sentimenti
dell’anima e non alle idee della ragione.
Qualcuno potrebbe obiettare che lasciandosi andare agli
istinti più sfrenati si corre il rischio di abbassarsi al livello degli
animali. E anche in questo caso funziona la regola del pendolo.
Chi ha stabilito i confini, chi ha detto dove finisce la
sfera dell’umano e comincia quella della bestialità? Tanto più
che non si tratta di confini, ma del fatto che ognuno di voi
deve definire per se stesso le proprie regole in questo campo e
non seguire quelle degli altri. Voi siete essere umani e pertanto
avete il diritto di avere i vostri criteri personali riguardo al
concetto di umano e di pudore.

Spero che capiate che scrivo tutto ciò per le persone che
vivono problematicamente la propria sessualità, specialmente
per chi è coinvolto in un rapporto d’amore. Tutto ciò che
serve per eliminare i problemi è lasciar andare la lancetta in
modo consapevole, con la stessa consapevolezza con cui ci si
impone di seguire la regola del pendolo.
Esiste una categoria di persone che non ha alcun tipo di remora
in campo sessuale. Di fatto, molti problemi si risolvono
da soli se si cominciano a chiamare le cose con i loro veri nomi,
senza mescolare i concetti, rendendosi perfettamente conto
di che cosa si desidera ottenere e, quel che è importante, comunicandolo
apertamente al partner. La vita diventa subito
molto più semplice quando si è aperti. Potete stare certi che
anche il vostro partner ha la sua riserva di desideri nascosti.

Vadim Zeland
Le regole dello specchio


http://divinetools-raja.blogspot.it/ La Via del Ritorno... a Casa

2 commenti:

  1. Il discorso sesso è un mistero nel mistero della vita, ed anch'io credo sia ancora e comunque, nonostante tutto, una delle più grandi cose irrisolte nella maggior parte delle persone.
    Perchè non se ne parla. Non se ne parla mai davvero, neppure tra persone "disinibite" (...).
    Io credo di essere abbastanza "libera" da quel punto di vista, in ogni senso, ma di certo non si può dire che abbia una vita sessuale soddisfacente! Tranne quando quel tipo di innamoramento fà si che solo il pensiero di quella persona ti renda euforico anche fisicamente, perchè è così, temo lo si debba considerare ancora e più che mai un autentico, reale, concreto "supertabù".
    Comunque considerarlo frutto della recita che ci imponiamo, cosa abbastanza vera per qualcuno credo, mi pare un pò semplicistico ed ulteriormente fuorviante: credo sia qualcosa di molto più profondo ed atavico, anche se non me ne faccio una ragione...
    (Mi sfugge il senso del pendolo in tutto ciò, ma credo che sia perchè non ho letto il libro ...!)

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    1. La pazzia IL sesso la morte sono le principali paure dell'uomo quindi si cerca sempre di evitare il discorso, nel post si evidenzia il modello di comportamento riguardo il sesso che essendo un modello viene spesso deluso,ogni uomo è diverso e ognuno a le sue esigenze sessuali, poi non parliamo di come è vissuto il sesso nell'era cristiana, carico di vergogna e sensi di colpa, difficilmente puo' essere vissuto liberamente, i pendoli hanno un gran gioco visto che si nutrono di queste emozioni che ci toccano nel profondo,un'altra fatto di ostacolo a una vita sessuale appagante è essere troppo nella testa, questo ci fa perdere il contatto con la nostra parte animale
      ciao Gabriella a presto

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