giovedì 7 maggio 2015

Gli 8 Pezzi di Broccato



Il broccato è così meraviglioso e prezioso con i suoi ricami in oro. Meraviglioso come questi esercizi che, se praticati con costanza, sono una delle forme più semplici e più efficaci di coltivazione del chi. Attivano ogni meridiano del corpo, distendono i tendini e le articolazioni, lavorano per sostenere l’equilibrio e la concentrazione. Gli esercizi bilanciano lo yin e lo yang e sostengono il chi, oltre a rinforzare le ossa. Longevità, salute e chiarezza della mente.



Sostenere il Cielo con le mani

Il primo esercizio ha un’influenza profonda sul triplice riscaldatore: esso ha sede nel tronco e contiene tutti gli organi ed i visceri. Si dice: “il riscaldatore superiore agisce come fosse nebbia, il riscaldatore mediano agisce come fosse schiuma, il riscaldatore inferiore agisce come fosse palude”. Ogni essenza dei tre riscaldatori viene stimolata e purificata dal movimento di stiramento delle braccia verso il Cielo, contrapposto all’azione di ancoraggio dei piedi sulla Terra, che apre tutto il corpo (muscoli, tendini, meridiani), aziona il chi facendolo affondare ed ha un’azione regolatrice sul respiro.



Tendere l’arco per colpire l’aquila

Il secondo esercizio, più che un esercizio esterno per le braccia, deve essere inteso come regolatore della coppia Polmone – Fegato, legata dal Ciclo del Controllo. Le gambe vengono mantenute nella posizione “del cavaliere”, mentre le braccia mimano il tendere un arco e la testa segue per mirare. Quando lo si punta a destra, si usa il movimento per stirare il Fegato, regolarizzare ed espandere il chi dell’organo. Quando lo si punta a sinistra, si usa il movimento per affondare e regolarizzare il chi del Polmone. Si espandono e contraggono i muscoli intercostali e gli altri muscoli inspiratori, si liberano le spalle e il collo e si migliora la circolazione del sangue in queste zone.



Separare il Cielo e la Terra

Il terzo esercizio ha influenza sulla milza – stomaco, regolarizzandone le funzioni e tenendoli in salute. Il movimento si esegue alzando una mano verso l’alto, mentre l’altra mano preme verso il basso.Grazie alle forze alternate di trazione e tiraggio si crea un’azione massaggiante sulla cavità addominale e sulla milza – stomaco in particolare.



Guardare la luna alle spalle

Il quarto esercizio propone una mobilitazione complessiva della colonna vertebrale, che si dice “previene le 100 malattie”. Secondo la MTC, ci sono diverse cause che consentono agli agenti patogeni di prendere il sopravvento: cause interne (le emozioni, legate agli organi) e cause esterne (gli agenti climatici). Si dice, ad esempio, che “guardare troppo danneggia il fegato”. Rivolgere lo sguardo alle spalle, in basso, regolarizza questa funzione sciogliendo tutta la colonna vertebrale, aumenta la distanza tra i dischi e permette al liquido cerebro-spinale di circolare più liberamente. Nell’esercizio si insiste anche sulla rotazione delle braccia che ne stimola i 6 meridiani.



Oscillare la testa ed agitare la coda come il dragone

Il quinto esercizio è utile per “calmare il fuoco del cuore”. Coltiva l’unità di tutto il corpo grazie al suo movimento completo dalla testa ai piedi, rinforza il canale cintura e fa salire il chi dei reni verso il cuore, calmandone appunto il fuoco. Ha un influenza regolatrice su vaso di concezione e quindi su tutto lo yin del corpo, dissipando il calore anche del fegato. Schiarisce la mente e la visione. L’esercizio, infine, permette la distensione dei tendini che legano osso sacro e bacino, favorendo l’apertura del punto che, a sua volta, collabora ”a far salire l’acqua verso il fuoco”.



Le mani afferrano i piedi per rinforzare i reni e la vita

Il sesto esercizio è per stirare e rendere flessibile la zona della vita, che è “la casa” dei reni. Allunga ed apre il meridiano della vescica che corre dai piedi lungo la schiena ed il collo fino in cima al capo. L’esercizio ha la sua massima efficacia quando lao gong, il punto al centro della mano (PC-8), e yong chuan, il punto al centro del piede (R-1) vengono a sovrapporsi. Aiuta a coltivare il radicamento del corpo ed il contatto energetico dei reni con la Terra.



Colpire con il pugno con sguardo irato

Il settimo esercizio rinforza muscoli e tendini e sostiene il fegato. Unico della serie da eseguire in leggera contrazione muscolare, promuove anch’esso l’unità di tutto il corpo. Il pugno stretto e l’attenzione agli occhi attivano il chi del fegato (l’ira è un’emozione negativa che si collega a questo organo). Allena il Potere Yi, il potere dell’intenzione, che deve essere concentrato nello sguardo, verso terra. Bilancia, quindi, la relazione di controllo legno-terra. Richiama, infine, l’energia interna (yong chi) verso la superficie (wei chi).



Battere il pilastro di giada

L’ottavo esercizio pone enfasi sulla stimolazione del sistema nervoso centrale e del sistema labirintico. Si ondeggia il peso dalle punte ai talloni, ci si alza sulle punte e si battono con delicatezza i talloni a terra; infine, si scende e si sale sulle gambe. In questa maniera viene sollecitata tutta la colonna vertebrale, si aumenta lo spazio tra i dischi intervertebrali e i nervi respirano; si esercita, infine, un gentile massaggio su tutti gli organi interni grazie al propagarsi delle vibrazioni. Queste arrivano fino al “mare del midollo” (il cervello) stimolandolo e regolarizzandone le funzioni (equilibrio dei sistemi simpatico – parasimpatico). Attiva il vaso regolatore, stimola al produzione di sangue a livello del midollo e libera il chi intrappolato in profondità. A questo fine, alla bisogna, si può praticare con una battuta più forte per scaricare eccessi di chi del fegato

http://www.taoroma.it/ba-duan-jin/

http://divinetools-raja.blogspot.it/ La Via del Ritorno... a Casa

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