mercoledì 13 maggio 2015

12 pensieri da evitare

Finché non ti trovi nella condizione in cui stai spingendo te stesso, non stai vivendo al meglio. Tu non puoi aver paura di fallire, ma finché non fallisci, non avrai spinto abbastanza duramente. – Dean Karnazes
Se sposti la tua attenzione su una prospettiva più positiva, invece di maledire il fatto di aver commesso un errore, automaticamente ti tramuti in una persona più felice, equilibrata e in armonia con il mondo circostante. Questa è la condizione ideale per attrarre consapevolmente e rendere manifesti i propri desideri (leggi il post: non attrai ciò che vuoi, attrai ciò che sei). Un problema non è più visto come tale ma come un’opportunità, come l’ennesimo gradino (necessario) da salire per arrivare in cima alla scala dove si trova ciò che abbiamo chiesto.
Sicuramente gli indiani Hopi hanno sviluppato un atteggiamento fortemente positivo verso la vita e dubito incorrano nelle trappole (mentali) nelle quali noi comuni mortali occidentali ;) siamo abituati a cascare. Ma andiamo al sodo, quali sono i 12 pensieri che dovremmo evitare per riallinearci e riprendere il controllo della nostra vita?
  1. Tua è la colpa del mio stato d’animo – nessuno ti obbliga a pensare, dire o fare determinate cose. E se è vero che le nostre emozioni sono il risultato fisiologico dei pensieri che abbiamo generato, beh, è evidente: siamo gli unici responsabili dei nostri stati d’animo. Sai che puoi fare? Quando ti capita di provare emozioni negative, limitati a osservarle. Entrando nel ruolo di osservatore lascerai che l’emozione ti percorra ma non le darai la possibilità di sostare a lungo. Piuttosto analizzerai quello che è avvenuto, perché la stai provando, e troverai un modo per tornare in uno stato emotivo positivo.
  2. Le persone cattive vanno punite – lo hai letto il post di settimana scorsa? (Il senso di giustizia intrappola la mente) Non esiste giusto o sbagliato, ognuno fa del suo meglio e cerca di stare bene, cerca la propria felicità, alle volte ferendo chi gli è vicino. Ma se pensassi come un Hopi ringrazieresti anche chi ti mette in difficoltà. Siamo noi che attribuiamo etichette agli eventi e alle persone ma in realtà non esiste buono o cattivo, bello o brutto. Tutto dipende dalla prospettiva che adotti (leggi il post: una prospettiva che ti cambia la vita)
  3. Devo piacere a tutti per forza – cercare l’approvazione altrui è una costante nella nostra società ma in realtà non serve proprio a niente. L’unica cosa che conta realmente è l’amore e l’approvazione che noi abbiamo di noi stessi.
  4. Meglio evitare di complicarsi la vita – quando ci si presenta il famoso gradino da affrontare in molti si tirano indietro non comprendendo che quella è l’unica via per raggiungere la meta. Ed ecco che sorgono scuse di tutti i tipi pur di evitare la fatica, ma se una cosa la vuoi veramente un modo lo trovi. Gli unici limiti che hai sono quelli che da solo ti imponi.
  5. Questa è la mia natura e non posso farci niente – mmmh sento puzza di giustificazione per evitare il cambiamento, tu la senti?  Attribuirti un’etichetta del genere ti evita la fatica di crescere. Non è molto utile, che dici?
  6. Esiste un solo modo per fare qualcosa – non esiste un modo giusto per fare qualcosa, lo abbiamo ripetuto un sacco di volte vero? L’unico modo giusto è il tuo e non è detto che con il tempo non cambi. Esistono infinite strade per raggiungere il medesimo luogo, tutte giuste.
  7. Devo essere bravo in tutto – Accetta il fatto che non puoi essere bravo a fare tutto ma puoi imparare e migliorarti. Nessuno nasce imparato ma tutti abbiamo la possibilità di apprendere e aumentare le nostre competenze. Questo vale in qualsiasi ambito. Possiamo imparare a fare giardinaggio, a costruire un muro con malta e mattoni, a preparare del sushi e persino ad amare! Se vuoi puoi! Il resto sono scuse
  8. La realtà che vivo dovrebbe essere diversa – il presente è l’unico tempo che puoi vivere e nel quale puoi impegnarti per costruire il tuo domani.  Puoi imparare dal passato per costruire un futuro migliore e renderti conto che tu sei l’unico responsabile e artefice del tuo avvenire. Non puoi controllare gli eventi del mondo il che vuol dire solo una cosa: l’unico tuo compito è assumerti la responsabilità di te stesso e creare la vita come desideri, senza lamentarti o incolpare qualcuno.
  9. Sento che qualcosa andrà male – pessimismo?!? Già! È utile? Proprio no! Preoccuparsi per qualcosa che ancora deve accadere serve solo a consumare le tue risorse interiori. Se sprechi la tua energia mentale nella preoccupazione perdi il controllo della tua vita. Come farai a costruire un domani migliore? (dove poni l’attenzione offri energia, dove offri energia prende vita il tuo futuro)
  10. Ho bisogno degli altri – abbiamo detto qualche articolo fa che esistiamo perché ci relazioniamo con gli altri (leggi il post: sono perché siamo)  ma questo non vuol dire che per fare qualcosa tu abbia bisogno di qualcuno. Dentro noi abbiamo tutte le risorse necessarie per proseguire nella vita, per prendere decisioni e per risolvere i problemi che ci si parano davanti. Poter chiedere aiuto a qualcuno, contare su qualcuno, è una cosa fantastica e ci da molta sicurezza. È bellissimo potersi aiutare a vicenda e muovere energie positive ma alle volte ci troviamo soli. Ma se sei conscio della tua perfetta natura sai benissimo che sei, come si suol dire, in una botte di ferro!Non ti manca niente.
  11. Devo preoccuparmi di risolvere i problemi altrui – come detto prima, è bello aiutarsi, ma se è vero che sono i problemi a farci crescere e migliorare è anche giusto che ognuno se la cavi da solo per quanto sia possibile. Un detto cinese dice che puoi dare un pesce a un affamato e salvarlo così per un giorno, ma puoi insegnargli a pescare e salvarlo per tutta la vita. Se fai tutto per un’altra persona la privi della possibilità di imparare e migliorare.
  12. Ciò che provo rispecchia la realtà dei fatti – sensi di colpa, inquietudini, dubbi… sono stati d’animo sorti dai pensieri che abbiamo mantenuto vivi dentro noi. È chiaro no? Non rispecchiano la realtà ma solamente sono la prospettiva che abbiamo scelto di adottare. Non sono eventi o persone a determinare i nostri stati d’animo, ma sono i pensieri che noi generiamo riguardo a essi.
Conoscere gli altri significa essere saggio. Conoscere se stessi significa essere illuminati – dal film “Il Monaco”
Evitando questo tipo di pensieri il tuo focus cambierà e comprenderai che, per quanto sia importante relazionarti con gli altri e impegnarti per costruire un mondo migliore, l’unico modo per farlo è concentrarti su di te. Perché, se veramente vuoi portare il tuo contributo nella società, l’unica cosa che realmente puoi fare è donarle una persona capace di imparare dai propri errori, di autovalutarsi, di migliorarsi e di comprendere se stessa per crescere, colmare le proprie lacune e superare i propri limiti. Questa persona sei tu. Quindi, lavora su te stesso, sii d’esempio, e il mondo te ne sarà grato.
Cristiano Mocciola
http://blog.esserefelici.org/2015/04/18/12-pensieri-da-evitare/

http://divinetools-raja.blogspot.it/ La Via del Ritorno... a Casa

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